domenica 16 febbraio 2020

A ≠ PSI CHIA TRIA con Sabatino nel cuore

rassegna di Associazione Muffa in collaborazione con Casa Galeone


Continuiamo con le rassegne sulle istituzioni totali. Con una serie di presentazioni di libri, dibattiti, film, parleremo di psichiatria e di antipsichiatria. Scopriremo come siamo passati dal manicomio al servizio psichiatrico di diagnosi e cura (SPDC), reparti ospedalieri dove donne e uomini muoiono legati mani e piedi al letto. Ci racconteranno della TEC, terapia elettroconvulsivante, il nuovo nome dell’elettroshock, terapia molto in voga per la cura della depressione. Di questo, di chi lotta con chi finisce in questo inferno, della somministrazione di psicofarmaci ai bambini, dell’uso politico del manicomio e di molto altro ancora parleremo e discuteremo insieme.
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DAL MANICOMIO AL SERVIZIO PSICHIATRICO
DI DIAGNOSI E CURA - INCONTRO CON GIORGIO POMPA PER UNO SGUARDO SUL PERCORSO GIURIDICO CHE HA CONDOTTO DAL MANICOMIO AL SPDC
MER. 19 FEBBRAIO 2020 - ORE 21:00

Quali sono le straordinarie somiglianze tra le modalità dei processi alle streghe dell’Inquisizione, operanti in Europa fino alle rivoluzioni borghesi della fine del ‘700, e le modalità di intervento della psichiatria pubblica, operanti in Europa da oltre 2 secoli, ininterrottamente fino a oggi?
La negazione alle persone ritenute malate ‘nella mente’ del consenso informato ai trattamenti medici invasivi dentro il proprio corpo vìola il diritto umano essenziale proclamato dal Codice di Norimberga.
La magistratura è restia a colpire gli abusi della psichiatria istituzionale, ovvero gli abusi di quella occulta agenzia speciale deputata al controllo e alla punizione medica delle idee, dei comportamenti, dei modi di essere che non rientrano nella normalità.
Di questo e di altro parleremo con Giorgio Pompa dell’associazione dalle Ande agli Appennini , tra i primi animatori dello storico Telefono Viola di Milano.

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PROIEZIONE DI REPARTO 14 - DOCUMENTARIO DI VALENTINA GIOVANARDI, VALENTINA NERI E ANTONIETTA DI CORATO SUL “REPARTO 14 - DONNE” IL REPARTO PIÙ DIFFICILE E PERICOLOSO DELL’OSPEDALE PSICHIATRICO DI IMOLA
MER. 26 FEBBRAIO 2020 - ORE 21:00

Reparto 14 Donne. Le agitate, il reparto più difficile e pericoloso. È quello da cui il dott. Giorgio Antonucci inizia il suo difficile e importante lavoro di superamento della reclusione coatta e di smantellamento dell'Ospedale Psichiatrico di Imola.
L'intenso documentario di Valentina Giovanardi, Valentina Neri e Antonietta Di Corato ci introduce in questo luogo dove ogni diritto umano è calpestato sulla base di terapie psichiatriche il cui aspetto punitivo prevarica il rispetto della persona.
Fino all'introduzione della Legge Basaglia, questa è stata la realtà degli Ospedali Psichiatrici.
Le immagini di “Reparto 14”, alternate alla narrazione e all'intervista con il dott. Giorgio Antonucci, contengono piccoli ma molto incisivi segni di reclusione e violenza, e ci pongono di fronte a una delle peggiori barriere che la società abbia creato per tutelarsi di fronte al diverso.
Contro le ostilità e gli ostruzionismi, qualche volta anche contro le denunce, il Dott. Antonucci, ha aperto nuovi varchi nei confronti della malattia mentale, e ha chiuso il manicomio di Imola, restituendo a molti pazienti una nuova vita.

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PRESENTAZIONE DE I MATTI DEL DUCE CON L’AUTORE MATTEO PETRACCI - INDAGINE SULL'INTERNAMENTO PSICHIATRICO COME STRUMENTO DI REPRESSIONE POLITICA USATO DAI FASCISTI
MER. 04 MARZO 2020 - ORE 21:00

Mania politica, schizofrenia, paranoia, isterismo, distimia, depressione. Sono queste le diagnosi che compaiono nei documenti di polizia o nelle cartelle cliniche intestate agli oppositori politici rinchiusi in manicomio negli anni del fascismo. Diagnosi più che sufficienti a motivare la segregazione per lunghi anni o per tutta la vita.
Quali ragioni medico scientifiche hanno giustificato il loro internamento psichiatrico? Quali, invece, le ragioni dettate dalla politica del regime contro il dissenso e l’anticonformismo sociale? Molto si è scritto rispetto all’esperienza degli antifascisti in carcere o al confino, ma la possibilità che il regime abbia utilizzato anche l’internamento psichiatrico come strumento di repressione politica resta ancora poco indagata.
Attraverso carte di polizia e giudiziarie, testimonianze e relazioni mediche e psichiatriche contenute nelle cartelle cliniche, Matteo Petracci ricostruisce i diversi percorsi che hanno condotto gli antifascisti in manicomio. Alcuni furono ricoverati d’urgenza secondo le procedure previste dalla legge del 1904 sui manicomi e gli alienati; altri vennero internati ai fini dell’osservazione psichiatrica giudiziaria o come misura di sicurezza; altri ancora furono trasferiti in manicomio quando già si trovavano in carcere e al confino. Dall’analisi degli intrecci tra ragioni politiche e ragioni di ordine medico emerge con forza il ruolo giocato dalla sovrapposizione tra scienza e politica nella segregazione di centinaia di donne e di uomini, tutti accomunati dall’essere stati schedati come oppositori del fascismo.

Matteo Petracci, "I matti del Duce: manicomi e repressione politica nell'Italia fascista", Donzelli editore, Roma 2014

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PRESENTAZIONE DI DIVIETO D’INFANZIA. PSICHIATRIA, CONTROLLO, PROFITTO CON L’AUTRICE CHIARA GAZZOLA - UN LIBRO D’ALLARME SULLA CRESCENTE SOMMINISTRAZIONE DI PSICOFARMACI A BAMBINI E ADOLESCENTI
MER. 11 MARZO 2020 - ORE 21:00

La tendenza della cultura occidentale a medicalizzare ogni fase della vita si estende all’infanzia e all’adolescenza codificando nuove diagnosi psichiatriche, offrendo all’industria farmaceutica profitti sempre più copiosi. La scuola pubblica è il luogo privilegiato per avviare, attraverso strumenti approssimativi, l’iter diagnostico. L’aumento esponenziale di certificazioni induce alla prevaricazione dell’approccio clinico danneggiando la relazione educativa.
Il libro rivolge lo sguardo alla diagnosi di ADHD (deficit dell’attenzione e iperattività) in Italia, ai dati sulle altre patologie psichiatriche e ai relativi farmaci nel mercato nazionale; mette in discussione anche la tendenza alla medicalizzazione nelle scuole, cercando di dare degli spunti e stimoli ad alternative concrete per ostacolarla. Attualmente a scuola sono sempre di più i bambini che hanno diagnosi psichiatriche, in particolare disturbo dell’adattamento, dell’attenzione, con iperattività, depressione, disturbo bipolare.
Gli psicofarmaci, oltre ad agire solo sui sintomi e non sulle cause della sofferenza della persona, alterano il metabolismo e le percezioni, rallentano i percorsi cognitivi ed ideativi contrastando la possibilità di fare scelte autonome, generando fenomeni di dipendenza ed assuefazione del tutto pari, se non superiori, a quelli delle sostanze illegali classificate come droghe pesanti. Presi per lungo tempo possono portare a danni neurologici gravi che faranno del bambino un disabile.
Quali le possibilità di opposizione? Quali le alternative per i genitori?

Chiara Gazzola, Sebastiano Ortu, "Divieto d’infanzia. Psichiatria, controllo, profitto", BFS Edizioni, Pisa, 2018

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PROIEZIONE DI 87 ORE - GLI ULTIMI GIORNI DI FRANCESCO MASTROGIOVANNI - GLI ULTIMI QUATTRO GIORNI DELLA VITA DI FRANCESCO MASTROGIOVANNI, MAESTRO ELEMENTARE, PRELEVATO E INTERNATO IN UN REPARTO PSICHIATRICO
MER. 18 MARZO 2020 - ORE 21:00

Documentario di Costanza Quatriglio sul caso del maestro elementare Francesco Mastrogiovanni, 58 anni, che viene prelevato dai Carabinieri dalla spiaggia del campeggio Club Costa Cilento – Marina Piccola, mentre fa il bagno, condotto nel reparto psichiatrico dell’ospedale S. Luca di Vallo della Lucania (in provincia di Salerno) e sottoposto a TSO (trattamento sanitario obbligatorio). Legato ad un letto ai polsi e le caviglie, è stato dichiarato morto dopo 4 giorni.
Con i rumori sordi, con le immagini senza commento, ma poi anche con le parole della nipote Grazia Serra che disegna, con le sue parole, un altro quadro, parallelo, di questo calvario. Dove l’occhio meccanico diventa poi l’occhio vivo, il punto di vista è nitido e non ammette ambiguità.

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SPETTACOLO TEATRALE AMMALIAMOCI D’IMMENSO DI E CON FRANCESCA ROSSI BRUNORI - MONOLOGO TRAGICOMICO CHE RACCONTA DI COME UNA STELLA CADENTE SI TRASFORMÒ IN MALATTIA MENTALE
MER. 25 MARZO 2020 - ORE 21:00

Un monologo tragicomico che tratta di noi esseri viventi e della nostra capacità di essere "esseri" umani terribili malandati e malconci. E perfino in apparenza soli. Se tutto intorno non c’è aiuto e nemmeno aiutati che Dio ti aiuta, l’unica cosa che possiamo fare è invocare un risorgi uomo. Un risorgi donna. Un risorgimento di rivolta che dobbiamo con le ultime forze rimaste, invocare a gran voce.

di e con Francesca Rossi Brunori

scenografie: Anita Habluetzel Esposito
musiche: Domenico Maria Mancini

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TAVOLA ROTONDA COSA STIAMO FACENDO? COSA SI PUÒ FARE? - CONFRONTO SU STRATEGIE, AZIONI E PRATICHE DI RESISTENZA E ATTACCO ALLA PSICHIATRIA CON I COLLETTIVI ANTIPSICHIATRICI ANTONIN ARTAUD (PISA), RAPAVIOLA (MILANO) E SENZANUMERO (ROMA)
SAB. 28 MARZO 2020 - ORE 19:00

Tavola rotonda con le compagne e i compagni dei collettivi antipsichiatrici Antonin Artaud (Pisa), Rapaviola (Milano) e SenzaNumero (Roma). Confronto su strategie, azioni e pratiche di resistenza e attacco alla psichiatria.

Il Collettivo Antipsichiatria Antonin Artaud [https://artaudpisa.noblogs.org/] è nato a Pisa nel 2005 con l'obiettivo di creare opportunità di dialogo e confronto e di supportare le persone gravemente colpite dal pregiudizio psichiatrico.
Il Collettivo agisce su due diversi livelli: il livello politico. Con l’impegno nell’analisi e nella denuncia del ruolo sempre più ingombrante riconosciuto alla psichiatria all’interno della società, prestando particolare attenzione ai metodi e ai meccanismi attraverso i quali questa si espande sempre più in modo diffuso e trasversale.
Il livello sociale: fornendo supporto diretto a coloro che chiedono consigli sui trattamenti in corso, le loro conseguenze e gli effetti collaterali e / o denunciando abusi dei diritti dei pazienti (secondo le poche garanzie che la Legge "Basaglia" fornisce).


Collettivo Rapaviola è un gruppo promosso da compagni impegnati politicamente contro la repressione e il carcere provenienti da Olga.
L'intento è di chiarire il carattere di religione che ha la psichiatria, i danni che sta provocando quale strumento usato dal potere per uniformare gli individui, espropriarli del loro senso e renderli funzionali a questo sistema basato sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.

Obiettivi pratici:
- creare ambiti agibilità esistenziale nei quali poter esprimere esigenze materiali e spirituali, collettive o individuali, anche se non uniformi alle leggi, all'etica e alla morale dominanti.

- promuovere gruppi di azione antistigma vivendo momenti del proprio quotidiano assieme a vittime della psichiatria e del pregiudizio psichiatrico; momenti di socialità nel territorio dove si verifichino vessazioni o soprusi. Momenti sociali dove tutti hanno un senso e lo stesso valore, nessuno aiuta nessuno, bensì, assieme si modifica la cultura e la società.

- senza pregiudizi verso altre forme di lotta contro la psichiatria, non vuole fare il missionario o l'assistente sociale. L'attività principe è la lotta: tutti assieme, si affronta la realtà e si cambia.

rapaviola@gmail.com



Collettivo Senza numero [ https://senzanumero.noblogs.org/ ] nasce a Roma nel 2015 un po’ casualmente, spinti da necessità personali e affettive perché una persona cara si era ritrovata, dopo una serie di vicende, incastrata nel meccanismo repressivo della REMS (residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza).
Il collettivo ha da subito iniziato una ricerca sul linguaggio: il linguaggio “mattofobico”. Oltre a portare avanti questo tipo di ricerca organizza iniziative di informazione e controinformazione, pubblica opuscoli risultato di discussioni collettive, di lavori di approfondimento e inchieste. Inoltre sostiene persone che sono sotto cure psichiatriche in due modi diversi ma complementare: seguendo la persona nelle varie fasi della cura e creando una rete sociale. Quest’ultima è infatti un potente strumento per rompere l’isolamento in cui si trova spessa una persona psichiatrizzata.

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PRESENTAZIONE DI REPARTO DA QUI CON L’AUTRICE SARAH DI PIERO - VIAGGIO ATTRAVERSO L’ESPERIENZA VISSUTA ALL’INTERNO DEI REPARTI PSICHIATRICI E FUORI DA ESSI, UN VIAGGIO IN CUI LA POESIA È DIVENTATA FORMA PER TUTTO QUELLO CHE SI AGITA DENTRO
MER 01 APRILE 2020 - ORE 21:00

Reparto da qui è un’opera letteraria di denuncia. Nel suo viaggio dall’inferno del disagio psichico al purgatorio chimico, in cerca di un paradiso perduto, Sarah Di Piero ha raccolto, tra sogno e veglia, i frammenti della sua esperienza, vissuta dentro i reparti psichiatrici ma anche fuori, nel mondo esterno.
L’opera è un invito a non arrendersi e a servirsi della parola per dire ciò che si agita dentro e fuori di noi, rappresentare la vita nella sua bellezza convulsiva, cantarla e predire la salute, la salvezza, la conciliazione, anche quando sembra più lontana e inaccessibile.

Sarah Di Piero, "Reparto da qui", Argo, Ancona, 2019

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LETTURA TEATRALE DI TREDICI CANTI A CURA DI IRENE RAPANELLI - 13 FOLLI CHE SI RACCONTANO, 13 AUTOBIOGRAFIE, RICAVATE DA ANNA MARCHITELLI DALLE CARTELLE CLINICHE CONSERVATE NELL’ARCHIVIO DELL’EX OSPEDALE PSICHIATRICO LEONARDO BIANCHI DI NAPOLI
MER. 15 APRILE 2020 - ORE 21:00

Il numero 13 rappresenta la morte, la trasformazione e la rinascita. Ed è ciò che accade, idealmente, ai 13 folli che si raccontano dopo anni in cui nessuno aveva prestato loro voce e ascolto. 13 autobiografie prendono vita dalle cartelle cliniche conservate nell’archivio dell’ex ospedale psichiatrico Leonardo Bianchi, attivo a Napoli sin dai primi del Novecento.

Lettura teatrale a cura di Irene Rapanelli, liberamente ispirata al libro di Anna Marchitelli, "Tredici Canti", Neri Pozza editore, Vicenza 2018.
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INGRESSO GRATUITO riservato ai soci MUFFA
_ _ _ _ _ _ _ _ tesseramento 2019/2020 al costo di 3€
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grafica: metafora dei luoghi della gabbia dell'anima | opera citata: tratta dal web.

[...] Il manicomio, sotto la copertura della scienza e della giustizia, è paragonabile alla caserma, alla prigione, al bagno penale.

[estratto della lettera di Antonin Artaud al dottor Ferdiére del 1946 pubblicato su 180° - L'altra metà dell'informazione 15 Giugno 2016]

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