domenica 25 agosto 2013

Antonucci parla di Szasz


Szasz:
http://collettivoantipsichiatricocamuno.blogspot.com/2013/04/thomas-szasz-un-altro-pioniere-dell.html

lunedì 19 agosto 2013

Bucalo - Sentire Le Voci

Sentire le Voci. Guida all'ascolto
Persone sottoposte ad ogni sorta di sevizie col solo scopo di farle smettere di dire o di fare ciò che pensano, vedono, vogliono. Persone chiamate malate per il loro modo di pensare, di vivere o di percepire. Persone che spesso sentono voci che altri non sentono: voci che spesso sono quanto più di umano attraversa le loro vite.
Potrebbe sembrare naturale che a furia di praticare una relazione attiva con esseri extraordinari come i matti si finisca per interessarsi a ciò che dicono, sognano, affermano o fanno. In realtà non è così. Il nostro interesse primario è quello di zittirli, di farli ragionare, di aiutarli a vivere una vita ‘normale’. Non importa se ci consideriamo oppressori o liberatori, se azzeriamo le persone con gli psicofarmaci oppure le normalizziamo attraverso la psicoterapia, se le puniamo con un ricovero o le premiamo facendo loro lavorare la creta: ciò che conta è riuscire a convincerli che ciò che sentono è frutto della loro fantasia e che non può essere vero. Questo atteggiamento è peggiore di qualsiasi muro, manicomio, elettroshock, camicia di forza che ci siamo potuti inventare, perché condanna all’inesistenza assoluta chi ne è vittima.



Nessun uomo e nessuna verità esiste se non ha credito presso un altro essere umano: gli psichiatrizzati trasformati in persone incredibili smettono di esistere, diventano oggetti delle nostre cure o delle nostre paure, delle nostre statistiche o dei nostri esperimenti. E noi? Visti dalla loro parte non siamo tanto diversi dalle cose che li tengono a freno, legati e abbandonati negli angoli: siamo fatti della stessa materia delle cinghie, delle grate, degli aghi, delle porte… cose messe a guardia di altre cose. Mi ci sono voluti anni per incominciare a prestare ascolto e a dar loro credito, anni per accorgermi che non avevo di fronte degli scherzi della natura o della cultura, ma delle persone viventi, crocevia di sentimenti, conoscenze, esperienze e desiderio… proprio come me.Salvatoreun giorno qualunque mi stava davanti facendo si e no con la testa continuamente. Rispondeva alle mie domande su cosa avesse mangiato e dove volesse andare a prendere un caffè etc. ma continuava il suo dialogo interiore con chissà chi, mentre io snocciolavo una serie inesauribile di banalità per cercare di distrarlo… Inutilmente.

Qualcosa mi prese in un attimo. Ero sicuro di essere reale e vero e, quindi, certamente più forte di qualsiasi sua fantasia. Lo sfidai. Dissi qualcosa come: "Visto che sei impegnato in chissà quale discussione. Fammi sentire quello che senti, fammi partecipare alla discussione". Salvatore si fermò un attimo come se lo avessi colpito nel più profondo dei suoi segreti. Poi scandì: "Brutto bastardo ti ammazzo. Io non voglio nascere!". In un attimo fui catapultato all’interno di questo mondo parallelo che vive, respira e comunica accanto a noi e di cui non percepiamo l’esistenza. Quelgiornoprovai solo paura: era come se avessi pestato inavvertitamente la coda ad un felino famelico e crudele. Salvatore si era trasformato in un attimo da quell’essere dormiente inebetito dai farmaci che appariva, in un moloch sanguinario e distruttivo. Cominciai a scaricare una serie infinita di parole e banalità come a voler spegnere un incendio. Salvatore si spense di nuovo e io tirai un sospiro di sollievo. Poi, lentamente ma inesorabilmente, qualcosa cominciò a tarlarmi dentro: cosa era stato il nostro rapporto fino ad allora? Con chi avevo parlato e chi mi aveva risposto? Cosa sapevo di ciò che lui realmente sentiva? E quante volte lui mi aveva salvato dalla mia cecità e stupidità? E ancora, come sarebbe stato possibile per me e per lui vivere e comunicare con quel mostro che gli parlava dentro? Ed era il solo? Chiunque si interessava a Salvatore avrebbe dovuto interessarsi a quella voce che parlava con lui.

Invece intorno non facevamo altro che tenerlo sottocchio e ricacciarlo indietro ogni volta che provava a dirci quello che succedeva. Da allora, e per molti anni dopo, ho cominciato a nutrire il più assoluto rispetto per questi uomini e queste donne che vivono in un territorio incredibile e impossibile di cui non sappiamo niente. Con molti abbiamo percorso questa strada fino al punto in cui la mia normalità mi consente e oltre, e abbiamo incominciato ad incontrarci e a scambiare esperienze con altri uditori di voci e, altre persone, che come me, sono disposte a credere che questo è solo uno dei modi di esistere e questo è solo uno dei mondi possibili. Qual'e' la tesi sostenuta in questo libro? Il libro cerca di aiutare la comunicazione fra le persone e le voci, e fra le persone che le sentono e chi non le sente. La tesi in fondo è semplice: il rapporto con le voci è una vera e propria relazione interumana e va compresa, accettata e vissuta come tale. Ciò non significa che sia necessariamente positiva o gratificante, così come non lo sono molte delle nostre relazioni, né che sia qualcosa di statico e di dato una volta per sempre, perché al contrario è un rapporto dinamico che può cambiare in relazione al nostro stesso atteggiamento.

Qualsiasi tentativo di confronto con questa esperienza deve partire dall’accettazione dell’esistenza reale delle voci. Ciò vale tanto per chi le sente, quanto per chi cerca di comprenderne la natura. La persona che afferma di sentire le voci le sente realmente, così come è capace di sentire la nostra voce allarmata di fronte a quanto ci sta dicendo. Il resto se vogliamo viene da sé. Una volta che l’esperienza viene riportata su un piano di realtà, i possibili sviluppi e le implicazioni non sono molto distanti da quelli che si verificano in qualsiasi relazione umana. Possiamo sentirci ossessionati da questa presenza oppure trovarla di conforto, possiamo subirne il fascino così come possiamo non tenerla in nessuna considerazione, possiamo crederle oppure non darle alcun credito…Tutto dipende dalla nostra sensibilità e dal contesto in cui viviamo in quel momento, ma dipende anche dalla Voce, dalla sua natura e dai suoi scopi. Una Voce è una comunicazione. La ricerca allora può essere quella di definire chi comunica, cosa e a chi. L’esperienza ci dice, intanto, che già questo modo di impostare la questione pone la persona in una posizione più favorevole nel processo digestionedelle voci.

Al contrario, ritenere le voci delle allucinazioni o dei sintomi di una qualsivoglia malattia mentale, isola la persona che le sente in una situazione in cui niente può contro la loro invasione, né contro l’invasione,

mercoledì 14 agosto 2013

Ospedali psichiatrici giudiziari, a Pavia accoglienza temporanea

Uno psichiatra per 20 ore e uno psicologo per 30 ogni 100 detenuti. 16 posti letto a San Vittore e altri 5 nella Casa circondariale di Monza, specifici per l’osservazione psichiatrica. In cantiere, infine, la progettazione, all’interno del carcere di Pavia, di un’area per l’accoglienza temporanea dei soggetti portatori di patologie psichiatriche. Sono alcuni degli impegni sottolineati dall’assessore alla Sanità e vicepresidente della Giunta regionale lombarda Mario Mantovani nella Commissione speciale sul sistema carcerario, presieduta da Fabio Angelo Fanetti (Lista Maroni).
Durante la seduta l’assessore e alcuni consiglieri si sono soffermati sulla situazione dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Castiglione delle Stiviere ( che ospita detenuti affetti da particolari patologie psichiatriche e destinato a chiudere entro aprile 2014). Nel centro sono ricoverati anche residenti in Piemonte e Valle d’Aosta ed è l’unico ad avere una sezione femminile : a fronte di una capienza massima di circa 200 pazienti, Castiglione ne ospita 310 di cui 90 donne. A seguito del decreto legge 25 marzo 24/2013, che prevede la chiusura definitiva di questi istituti, la Regione ha dunque predisposto un programma per la creazione di strutture (fino ad un massimo di 12) per un numero massimo di 20 ospiti. Le aree identificate si troverebbero nelle province di Brescia (sotto l’Asl di Desenzano) a Limbiate (Monza/Brianza) e a Como. Resterebbe operativa inoltre una parte della struttura di Castiglione delle Stiviere.
I costi della riconversione ammonterebbero a 1,7 milioni a carico della Regione e 32 dello Stato. Il presidente Fabio Angelo Fanetti (Lista Maroni) ha ha poi annunciato una nuova audizione con l’Assessore Mantovani nel mese di giugno e per le prossime settimane incontri col Provveditore regionale del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria Aldo Fabozzi e a seguire con i direttori degli istituti di pena lombardi, gli assessori regionali all’istruzione, alla Famiglia, allo Sport e Politiche per i giovani, alla Casa e alla Sicurezza. «Ringrazio l’assessore per la disponibilità, a dimostrazione di una reale collaborazione tra Giunta e Consiglio», ha detto Fanetti. «È partendo proprio dall’ascolto e il contributo di chi conosce la situazione carceraria che la Commissione sceglierà quelle che saranno le linee strategiche per l’adozione di un Piano d’azione regionale sulla condizione carceraria».
fonte: www.cordatesa.noblogs.org

domenica 11 agosto 2013

Agosto, psichiatra mio non ti conosco!

Tempo di ferie, festival, sagre e liscio. Noi il blog lo terremo comunque aggiornato, come abbiamo sempre fatto fin dalla sua apertura.
Se però siete interessati ad un contatto più umano, a discutere con noi o semplicemente conoscere chi collabora al blog, potete farvi un giro alla festa di Radio Onda d'Urto e bervi una birrozza allo stand della Valle. Naturalmente non siamo affiliati a nessun ente e il nostro essere presenti allo stand ha il valore del tutto informale di chi vuole ascoltare buona musica e chiacchierare con gli amici. Infatti non abbiamo uno spazio nostro e credo che gli organizzatori neppure sappiano chi siamo. Ci sembra però anche un'ottima occasione per eventualmente conoscere chi in questi mesi ha seguito i nostri deliri con tanta costanza...e farci offrire da bere! La festa inizia il 14 agosto e termina il 31, trovate tutte le informazioni sul sito ufficiale.

Veronika