domenica 27 settembre 2020

Neurodiversità & Polizia

Segnalato da: Senza Numero

Fonte: https://noncollettivoqueer.blogspot.com


Togliamo fondi alla polizia: la polizia spara numerosi colpi ad un bambino autistico/asperger di 13 anni durante un meltdown autistico.


Bambino autistico/Asperger di 13 anni ha un meltdown, la mamma chiama l'unitá speciale della polizia per gestire il meltdown del figlio e spiega che il bimbo é Asperger e sta avendo un meltdown. La polizia che dovrebbe intervenire senza usare la forza, quindi gli spara. Ora il bimbo é in ospedale in gravi condizioni dopo che gli hanno sparato a spalla, caviglie, intestini e vescica.

Perché desidero che vengano tolti fondi alla polizia ed investiti in supporto per salute mentale o neurodiversitá o qualsiasi altra necessitá? Per questo. Perché non é possibile trivellare di colpi un bambino di 13 anni disarmato durante un meltdown autistico, momento in cui da autisticx posso dire che non hai pieno controllo del tuo corpo e/o azioni, e aggiungo che la madre non riceveva supporto da parte dello stato, motivo per cui forse é meglio dare supporto a chi ne ha bisogno investendo fondi, anziché dare fondi alla polizia.

https://kutv.com/news/local/mother-of-child-shot-by-slcpd-officer-speaks-out-why-didnt-you-just-tackle-him

Nel Regno Unito, un report ha rilevato che quasi i due terzi delle persone che sono morte durante o in seguito all'aver avuto a che fare con la polizia nel 2018/19 sono state descritte come affette da "problemi di salute mentale" come il disturbo bipolare. Lo stesso report ha rivelato che tre quarti delle persone che si sono suicidate direttamente a seguito dell'aver avuto a che fare con la polizia hanno avuto disabilità, tra cui il disturbo bipolare o il disturbo borderline di personalità.Negli Stati Uniti, un rapporto del 2016 ha suggerito che metà delle persone uccise dagli agenti delle forze dell'ordine ha una disabilità mentale. Ancora più preoccupante é che avere una disabilità mentale veniva talvolta usato per incolpare le vittime della loro morte. Qui vediamo non solo l'uccisione di persone disabili, ma anche il successivo gaslighting abilista che consente alla pratica di continuare.

Anche le persone neurodivergenti sono incarcerate a un ritmo sorprendentemente alto. Ad esempio, le persone autistiche e quelle con altre disabilità dello sviluppo sono ampiamente sovrarappresentate nella popolazione carceraria. Mentre solo l'1% circa della popolazione è autistico, circa il 9% della popolazione carceraria lo è.Le persone dislessiche sono anche enormemente sovrarappresentate nella popolazione carceraria, come dimostrato da uno studio sui detenuti texani in prigione pubblicato nel 2000 e da un rapporto del 2012 sui detenuti in una prigione a Chelmsford, Regno Unito. Tuttavia, la dislessia è associata a molti punti di forza cognitivi e limitazioni - e non vi è motivo di pensare che le sue caratteristiche cognitive rendano più dannose le persone o che infrangano la legge. Allo stesso modo, nel libro del 2015 "Crime and Autism Spectrum Disorder: Myths and Mechanisms" di Brewer and Young ha concluso che "non ci sono prove consistenti per una conclusione che una diagnosi di ASD (spettro autistico) - da sola - significhi una maggiore probabilità di coinvolgimento nel crimine rispetto a quello di individui non ASD ”(p. 33).Dato che non esiste una predisposizione o correlazione, il maggior rischio delle persone autistiche e dislessiche di finire in prigione può essere meglio spiegato dalle caratteristiche sistemiche e strutturali di una società abilista, nonché dalle questioni istituzionali nel sistema giudiziario, nonché, per alcunx, una mancanza di privilegi societari di classe, etnia ed altri. Il problema non sono le persone neurodiverse, ma la mancanza di sostegno ed accorgimenti inclusivi per persone neurodiverse da parte dello Stato, specie quando non hanno nemmeno privilegi di classe, etnia, genere etc e appartengono quindi a piú minoranze oppresse.Ad esempio, gli autori di uno studio nel Regno Unito del 2016 hanno scoperto che le persone autistiche hanno subito alti livelli di discriminazione dalla polizia e che la polizia ha ricevuto una formazione inadeguata sull'autismo. Un altro recente report del Regno Unito ha rilevato che il sistema giudiziario limitava l'accesso alla giustizia non riuscendo a trovare accorgimenti adeguati richiesti da individui neurodivergenti.

Le persone neurodivergenti sono inoltre regolarmente escluse da lavori "in regola" a causa di aree di lavoro inaccessibili e mancati accorgimenti ed inclusivitá in luoghi lavorativi, con l'aggiunta che chi non ha privilegi di classe o etnia o genere etc, ha ancora piú difficoltá in questi contesti. Questo è probabilmente parte del motivo per cui molte persone neurodivergenti lavorano in "settori criminali e/o fuorilegge". Ad esempio, molt* sex worker sono autistic** o ADHD, esistono anche se ne si parla davvero poco (articoli allegati nelle risorse). Molte pratiche di lavoro sessuale sono comunque criminalizzate o messe fuorilegge nella società neurotipica. Sex worker sono anche particolarmente a rischio quando si tratta di interazioni con la polizia. 

In Italia non esistono report in merito a neurodiversitá e rapporti con la polizia e questo mi spaventa.

Al contempo, peró, esistono diversi atti di violenza e abuso da parte delle forze dell'ordine noti pubblicamente; per citarne alcuni:

Cucchi, Aldrovandi (additato come "vestito da centro sociale"), Guerra, Uva, le violenze al G8 di Genova, ed ora il caso della caserma di Piacenza. 

Durante la quarantena COVID19, sono girati in rete diversi video che mostravano abusi di potere da parte delle forze dell'ordine.

Io stessx sono statx fermatx e ho obbedito dicendo subito perché mi trovavo fuori casa; mi sono sentitx uno schifo e ho registrato tutto con un messaggio vocale per tutelarmi.

Io mi vesto in modo socialmente considerato "trasandato" , perché cosí sono comodx e mi piace, e frequento centri sociali. Indubbiamente do nell'occhio per questo.

In quei giorni ho vissuto con estrema angoscia per i seguenti motivi:

- ho dei cani e ho ricevuto minacce di morte nonché insulto perché portavo i cani fuori, rispettando le restrizioni.

- l'azione di cui sopra mi ha causato angoscia, perché mi sono sentita come se fossi additatx come un untore.

- nel paese accanto al mio, un ragazzo autistico di 15 anni si trovava a fare una passeggiata fuori, rispettando le restrizioni. Il ragazzo, essendo minorenne, era accompagnato dalla mamma. Persone dal balcone li hanno insultati chiamando le forze dell'ordine, una chiamata a vuoto perché essendo autistico poteva fare questa passeggiata sotto casa secondo i decreti legge.

- sono autisticx e so molto bene come funziono perché sono statx diagnosticatx due anni fa. 

Durante il lockdown uscivo di casa con la diagnosi in mano, ma essendo maggiorenne uscivo da solx, con la paura di essere fermatx dalle forze dell'ordine e sentirmi dire "ma tu non sembri autisticx" frase abilista che mi sento dire almeno una volta al giorno da sconosciutx. In quel momento ho avuto paura, paura di essere fermatx e trattatx come untrice. So che provando angoscia, una situazione ancor piú sovraccarica di emozioni negative mi avrebbe causato e portato ad un meltdown autistico (crisi di rabbia o di pianto, con urla e movimenti fisici fraintendibili). A quel punto cosa mi sarebbe successo? Le forze dell'ordine sono preparate a questo o avrei rischiato qualcosa?

Quanto le forze dell'ordine sono informate in merito alle neurodiversitá?

Siamo sicurx che non partirebbe un colpo di pistola o violenze?

E se la persona fosse neurodiversa e di un etnia oppressa, cosa succederebbe se la persona avesse un meltdown davanti alle forze dell'ordine?

Da persona neurodiversa, non economicamente abbiente che non gode di privilegi economici e/o di classe, non-binary, bisessuale/demisessuale, gradirei che quei fondi statali venissero impiegati in altre istanze per fornire reale supporto e sostegno a chi ne ha bisogno: sanitá decente accessibile a chiunque, scuola, diritto alla casa, servizi per giovani e per chi ne avesse bisogno ed investimenti in cause ambientali per la riduzione di inquinamento ed emissione di gas.


Qualche risorsa di fatti menzionati nel post:


https://www.queermajority.com/essays-all/autism-sex-work-and-empathy


https://anticapitalista.org/2020/05/09/forze-del-loro-ordine-gli-abusi-non-vanno-in-quarantena/


https://rudermanfoundation.org/wp-content/uploads/2017/08/MediaStudy-PoliceDisability_final-final.pdf


https://policeconduct.gov.uk/sites/default/files/Documents/statistics/deaths_during_following_police_contact_201819.pdf


https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29291476/


https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/10876375/


http://www.lexion.co.uk/download/references/dyslexiabehindbars.pdf


https://books.google.co.uk/books?id=dn2wCAAAQBAJ&printsec=frontcover&dq=Crime+and+Autism+Spectrum+Disorder:+Myths+and+Mechanisms&hl=en&sa=X&ved=2ahUKEwio96D4qazqAhWGGuwKHQp1CFQQ6AEwAHoECAUQAg#v=onepage&q=Crime%20and%20Autism%20Spectrum%20Disorder%3A%20Myths%20and%20Mechanisms&f=false


https://link.springer.com/content/pdf/10.1007/s10803-016-2729-1.pdf


https://www.equalityhumanrights.com/en/ymchwiliadau-ac-archwiliadau/does-criminal-justice-system-treat-disabled-people-fairly


https://rootedinrights.org/sex-work-is-a-disability-issue-so-why-doesnt-the-disability-community-recognize-that/


https://narratively.com/secret-life-of-an-autistic-stripper/


https://www.huffpost.com/entry/disabled-sex-worker-destigmatize-sex-work_n_5b16d7a5e4b0734a99382480?guccounter=1&guce_referrer=aHR0cHM6Ly9yb290ZWRpbnJpZ2h0cy5vcmcvc2V4LXdvcmstaXMtYS1kaXNhYmlsaXR5LWlzc3VlLXNvLXdoeS1kb2VzbnQtdGhlLWRpc2FiaWxpdHktY29tbXVuaXR5LXJlY29nbml6ZS10aGF0Lw&guce_referrer_sig=AQAAABcJizQ0q676xce2yttutkC3Kk8AvrjuOnffOP2Kcjzp884iNekYF3iXwFEf19aFPgBGVLadqEQGgFfXIvlV3L9CTfSXU-3EF1sAptN2ILdB6Cw8NLZ27QR4g7l-kbeWdawqut7cBWBsrZMBPRzloATavopccHhUkl6QqdYvu6ct

venerdì 25 settembre 2020

IL TELEFONO CAMAP TORNA ATTIVO!

Riprende a funzionare con tutti i crismi il Telefono Camap e non possiamo che dirci felici all'idea di potervi dare questa comunicazione.

La sospensione del servizio è durata poco e ne siamo liete/i.

 


domenica 20 settembre 2020

Intervista a Giorgio Antonucci

 Circa 3 anni fa veniva mancare a Firenze Giorgio Antonucci, medico e psicanalista che per più di vent’anni si è occupato di psichiatria nelle istituzioni pubbliche. Antonucci ha iniziato nel 1968 a Cividale del Friuli, nel primo reparto di ospedale civile pensato in alternativa agli internamenti in manicomio. Nel 1969 ha lavorato a Gorizia, con Franco Basaglia (a differenza sua non ha mai praticato l'elettroshock sui propri pazienti). Dal 1970 al 1972 ha svolto la sua attività a Reggio Emilia. Infine è rimasto in servizio a Imola, sino a un paio di anni fa. Pubblichiamo questa intervista del 1997 che rimane, purtroppo, molto attuale.

Psicofarmaci

Intervista al Dott. Giorgio Antonucci

Domanda: "Mentre fino a trent'anni fa erano pressocchè sconosciuti, oggi gli psicofarmaci sono all'ordine del giorno, vengono prescritti sempre più frequentemente anche da medici generici e risulta quindi estremamente facile procurarseli. Cosa ne pensi?"

Dr. Giorgio Antonucci: "Direi che un primo punto comprensibile a tutti è che gli psicofarmaci sono sostanze chimiche dello stesso tipo delle droghe, anche se in generale si dà il nome di droga alle sostanze proibite e non agli psicofarmaci. Si tratta di sostanze che si dicono "neurotrope", cioè che agiscono elettivamente sulle cellule nervose e sulle cellule cerebrali; sia gli psicofarmaci che le droghe proibite hanno le stesse caratteristiche di "neurotropismo".
La chimica cerebrale è così complessa e fine che qualsiasi intervento grossolano, che venga definito droga o psicofarmaco, comporta delle conseguenze negative anche se certi effetti iniziali, sia delle droghe che degli psicofarmaci, possano sembrare favorevoli. A lungo andare si costituisce la tossicodipendenza, che significa che le cellule nervose e le altre cellule che si sono difese dalla sostanza tossica, ad un certo punto hanno elaborato delle situazioni chimiche per cui cercano di inglobare la sostanza estranea e allora poi, quando questa sostanza viene sospesa, avviene la dipendenza farmacologica, che è un fatto anche questo biochimico. Se giustamente si fa la campagna contro le droghe in quanto danneggiano il sistema nervoso, si dovrebbe fare anche la campagna contro gli psicofarmaci.
Il guaio più grosso è che le persone prendono queste sostanze su consiglio dei medici o su influenza della cultura medica, pensando che migliorino il funzionamento del sistema nervoso centrale. Se qualcuno si vuole avvelenare, ha il diritto di farlo, ma il brutto è se uno si avvelena pensando di farsi del bene perchè il medico gli ha dato dei consigli sbagliati: questo è grave. Un medico che consiglia delle sostanze dannose per il cervello e per l'organismo fà il contrario di quello che dovrebbe fare."

Domanda: "C'è quindi una subcultura che porta alla prescrizione di droghe dannose...."

Dr. Giorgio Antonucci: "Io non direi una subcultura, ma una cultura; io non faccio ora una considerazione qualitativa: è cultura perchè la medicina attuale nella nostra società non è una sottocultura. E' cultura nel senso che viene insegnata nelle università, viene applicata negli ospedali, viene accettata dalle Unità Sanitarie Locali, il Ministero della Sanità si attiene a questo tipo di pratica. Si tratta ovviamente, a mio giudizio, di una cultura sbagliata.
Proprio per questo succede che le persone si avvelenano con il Tavor credendo di farsi del bene. E' perchè glielo ha detto il medico, oppure, se non glielo ha detto il medico, è a causa di questa cultura medica in generale che è presente nella nostra società attualmente.
Più volte -e lo ripeto ora- ho attribuito alla medicina ufficiale l'uso delle droghe: è la nostra medicina che ha inventato la "pillola della felicità". Detto in altre parole: è la nostra medicina che ha inventato che con la chimica si può essere più felici che senza la chimica; per cui poi non c'è da meravigliarsi se le persone prendono le droghe per essere meno infelici o per risolvere dei problemi o per passare una serata. Quella della droga non è una cultura indipendente dalla medicina ufficiale.
Fin dall'antichità c'è il concetto che certe sostanze chimiche possano darci un prolungamento della giovinezza, un miglioramento della vita amorosa o una diminuzione dell'angoscia di vivere. Questa è una cultura che la medicina ha assimilato dentro di sé e che porta avanti con la psichiatria. La cultura che passa è che bastano alcune pilloline per risolvere un problema che riguarda l'intera esistenza.
Personalmente non sono proibizionista e penso che ognuno abbia il diritto di assumere la sostanza che più gli piace, ma i medici non hanno il diritto di consigliare delle sostanze che sono dannose.

Domanda: "Questo è un punto importante. Come è possibile che certi medici, anche accreditati, come per esempio Cassano, in televisione, affermino che gli psicofarmaci sono utili in innumerevoli casi? Ci possono essere delle situazioni in cui è necessario l'uso, o si tratta di medici sicuramente corrotti o incompetenti?

Dr. Giorgio Antonucci: "Si tratta ancora una volta del problema della cultura dominante attualmente nella nostra società. Nel 1600 c'era ancora la cultura della caccia alle streghe che comportava determinate conseguenze. Non era una sottocultura, ma una cultura di avvocati, giuristi, sacerdoti, scrittori e anche scienziati. Da una determinata cultura vengono determinate conseguenze.
Come ho detto all'inizio, le interconnessioni tra i neuroni sono delicatissime ed intervenire in modo da disturbarle è pericoloso. Questo è un dato di fatto, poi stà a Cassano rispondere perchè non tiene conto di questo dato di fatto.
Però devo dire, anche, che gli psichiatri non si preoccupano affatto di migliorare lo stato d'animo, la condizione psicologica o la salute in generale, delle persone.
Si preoccupano casomai, di mantenere l'ordine pubblico: lo psichiatra non viene chiamato quando uno sta male, ma quando uno fa una cosa che disturba gli altri nel loro moralismo e nella loro vita pratica. Non mi risulta che mai sia stato chiamato uno psichiatra quando uno sta male in tanti anni che sono in questo campo.
Specialmente quando si tratta di Trattamento Sanitario Obbligatorio, viene chiamato quando per esempio uno ha picchiato la madre o è uscito fuori in mutande, oppure per cose molto meno vistose come nel caso in cui uno si chiude in una stanza e non vuole più uscire o perchè non ha più voglia di lavorare. Tutti problemi che, comunque si vogliano vedere, sono problemi di comportamento e di rapporto, non probelmi medici, né probelmi di benessere psicologico. La psichiatria fà passare come malattia il comportamento che non corrisponde ai concetti generali delle persone che si trovano d'intorno e poi, dopo di ciò, fà degli interventi cosidetti di carattere medico, ma che invece non hanno niente a che vedere con la medicina e che sono per di più dannosi.

Domanda: "Ecco, vediamo proprio quest'ultimo aspetto di carattere tecnico: tu escludi quindi che ci possa essere anche un solo caso in cui la somministrazione di uno psicofarmaco possa essere beneficio per la salute...

Dr. Giorgio Antonucci: "Non dico questo. Dico più precisamente che un medico non deve somministrare psicofarmaci sapendo che questi sono dannosi al cervello e all'organismo.

Domanda: "Quindi è sicuramente un danno la somministrazione di qualsiasi psicofarmaco....

Dr. Giorgio Antonucci: "Si. Come c'è scritto nei fogli stessi delle case farmaceutiche che accompagnano queste sostanze.

Domanda: "C'è un principio in medicina che afferma: "Primum non nocere":

Dr. Giorgio Antonucci: "Esatto. A questo si deve aggiungere il fatto che essere tristi o allegri, pensare di essere ricchi mentre invece si è poveri, pensare di essere grandi come Beethowen mentre non si sà neanche la musica, aver paura di essere perseguitati anche quando non è dimostrabile che lo si è: tutte queste non sono malattie ma sono variazioni di comportamento e di pensiero nell'ambito di una vita sociale complessa.

Domanda: "A quanto ne sappiamo, la psichiatria afferma, e ultimamente dirige la sua azione sempre di più nei confronti dell'adolescenza e dell'infanzia, che un dato comportamento anomalo è il risultato di un difetto neuronale e il farmaco può riuscire a corregere in tempo questo difetto, salvando così la persona dalla malattia.

Dr. Giorgio Antonucci: "Escludo che possa trattarsi in ogni caso di un difetto, si tratta sempre di scelte che non vengono comprese o condivise dal medico. Comunque, poniamo che ci sia un difetto neuronale: con gli psicofarmaci lo si peggiora!
Se in una struttura così delicata come il cervello si interviene "bombardando"... Sarebbe come dire che la città di Firenze funziona male- il che è vero per diversi motivi (traffico, inquinamento, ecc)- e allora cosa si fà? La si bombarda e dopo vediamo come vanno le cose. Gli psicofarmaci agiscono nello stesso modo nei confronti del cervello.
Se io riduco una persona in condizioni tali che non è più nemmeno capace di pensare, non gli faccio certo cambiare idea, ma limito le sue capacità di scelta: con gli psicofarmaci ottengo precisamente questo.
La condizione umana è ricca e complessa e gli psichiatri la semplificano, tanto è vero che Cassano (che preferirei non citare nemmeno) parla di personaggi come Dante Alighieri e San Francesco dicendo che sono dei depressi o altre cose e, conoscendo le sue idee, se questi personaggi fossero vissuti ora, gli avrebbe certamente fatto l'elettroshock o qualcos'altro. Gli psichiatri in generale sono delle persone molto limitate, se no non farebbero la loro professione e probabilmente sono anche invidiosi delle persone che limitate non sono.

Domanda: "Ho conosciuto una persona che, per dei suoi problemi esistenziali, si è rivolta ad uno psichiatra famoso e quest'ultimo gli ha somministrato degli psicofarmaci. Ora questa persona non ha risolto in questo modo i suoi problemi, però vorrebbe avere un'alternativa. Ha discusso con me la sua situazione e, alla fine, la sua domanda era sempre: "cosa debbo fare?" Quale alternativa ci può essere alla psichiatria?

Dr. Giorgio Antonucci: "Certamente, se una persona esprime il suo stato di infelicità esistenziale, ci si domanda come si può aiutarla, ma non cosa si deve fare nel senso "questa è la malattia e questa è la cura". E' questo il grave errore! Se una persona è, come dicono gli psichiatri con un termine superficiale, depressa (sarebbe meglio dire infelice), io, come medico, non gli posso risolvere il problema. Gli psichiatri invece si presentano come quelli che risolvono il problema: è questa l'ipocrisia.
Quelli che vanno dallo psichiatra sperano nel miracolo: "sto male, lui mi dà la medicina e dopo sto bene", poi passano gli anni, non succede niente di buono, anzi uno si logora per delle speranze sbagliate e logora anche il proprio organismo. Non esistono soluzioni di questo tipo. Non si può risolvere il problema di un altro e non si deve neanche farlo.

Domanda: "Quindi lo psichiatra fa delle false promesse o, detto in altre parole, approfitta delle sofferenze degli altri...

Dr. Giorgio Antonucci: "E anche dell'ingenuità. Una persona che soffre è disposta a tutto.
Una persona che è disperata perchè si sente fallita, perchè invecchia, perchè ha paura della morte, perchè si innamora e non è corrisposta e così via, va dallo psichiatra e quando quest'ultimo gli dice "ti faccio l'elettroshock e dopo starai meglio", quella se lo fa fare. Resta il fatto che questa persona viene aggredita. Gli viene promesso un aiuto e la si aggredisce: peggio di così non si potrebbe fare.
Oppure ci potrebbe essere il caso di una persona che è confusa, che non ha le idee chiare. Con lo psicofarmaco ce l'avrà meno chiare di prima! Mettiamo il caso che una persona non abbia le idee chiare riguardo alla propria vita amorosa: ha certamente bisogno di aiuto. Ma se qualcuno gli dice "Ti dò questa medicina così poi risolvi tutto"; questa è una truffa.

Domanda: "Attualmente viene fatta molta pubblicità riguardo al cosidetto "Disturbo da Attacco di Panico"...

Dr. Giorgio Antonucci: "Questa è la situazione in cui, data una definizione a qualcosa, si costruisce una malattia. Come la 'sindrome di Stendhal'. Siccome Stendhal racconta che quando venne a Firenze, a Santa Croce, era emozionato ed ha avuto un momento come di estasi, hanno inventato ora questa malattia. Per cui quando un turista arriva a Firenze e, a causa dell'inquinamento, è asfissiato e viene ricoverato in ospedale dicono che ha la "sindrome di Stendhal". Se per ogni singola esperienza che facciamo si inventa una malattia, non se ne esce più. La paura è solo un singolo aspetto della realtà. In un mondo come quello in cui viviamo, avere delle crisi di panico è più che naturale. In certi momenti uno può essere terrorizzato, ma non è una malattia questo: è il fatto che ci possono essere delle cose che provocano paura e può succedere anche che sfuggano le vere cause che provocano questa paura. Discutendo con questa persona si può arrivare a capire da dove viene la paura e vedere se ci si può rassicurare, evitare i pericoli, eccetera. Non si può parlare di patologia: si tratta casomai di problemi psicologici, ma non di patologia. Ma poi, qual'è lo stato di salute della psiche, visto che si parla tanto di malattie psichiche? Qual'è l'uomo normale? E' l'uomo che non ha paura, quello che non fa errori, che non ha angosce, che non fa mai niente di stravagante,... E cos'è questo? E' morto!

Domanda: "Ho assistito ad una trasmissione televisiva in cui Cassano si è portato dietro una persona che soffriva appunto di questa "malattia" (disturbo da attacco di panico) e ha citato anche una statistica che afferma che in Italia circa 240.000 persone ne soffrono. Queste persone, improvvisamente e senza alcun motivo...

Dr. Giorgio Antonucci: "Non ha senso neanche continuare a discutere. Il solo fatto di dire "una persona ha paura senza alcun motivo" è un'affermazione stupida; se qualcuno afferma una cosa del genere non può altro che essere uno che non capisce niente. Innanzi tutto come si fà a stabilire che una persona prova paura senza alcun motivo; e poi al giorno d'oggi succede che siamo minacciati da tutte le parti...

Domanda: "Il fatto è che la persona, paziente di Cassano, diceva di se stessa di provare paura senza capirne il motivo...

Dr. Giorgio Antonucci: "Che ci siano molte persone che sono convinte che le loro paure, invece che essere parte della loro psicologia, siano una malattia, questo è reale. In manicomio, le persone di cui mi occupavo io erano tutte convinte di essere malate, ma questo non cambia niente.
Tra l'altro non è neanche una cosa corretta dal punto di vista deontologico. Portarsi dietro una persona che dice "Mi ha guarito bene" è anche ridicolo: è chiaro che non mi porterò dietro la persona che non dice quello che voglio io".

da Liberamente, dicembre 1997 
Fonte: http//:bipolari.it

mercoledì 16 settembre 2020

SOSPENSIONE TELEFONO CAMAP

Per tutte le persone interessate, in difficoltà o in cerca di supporto

 

Il Telefono Camap sarà temporaneamente sospeso per un periodo indefinito e ci dispiace molto. Fin dalla sua nascita è stata un punto di forza per il collettivo e individualità coinvolte. La persona che se ne occupava principalmente ha sempre dato sostegno ed aiuto a chiunque fosse in cerca di una mano, di un supporto, di un consiglio o anche solo di una voce.  

Per chi avesse bisogno di sostegno vi ricordiamo che  esiste sempre la mail dove scriverci ed eventualmente sentirsi poi su altri numeri. 

Ovviamente servirà pazienza da parte di tutti e tutte in questo periodo e ci dispiace per chi ne risentirà, ma cercheremo di non lasciarvi soli e sole.

Antipsichiatria è anche non sentirsi soli, antipsichiatria è non lasciare le persone sole. Antipsichiatria è sentirsi soli senza per questo sentirsi malati.

sabato 12 settembre 2020

IL REPARTO PSICHIATRICO DELL’OSPEDALE GIOVANNI XXIII DI BERGAMO DEVE ESSERE CHIUSO!

Pubblichiamo il documento dell’Associazione Dalle Ande agli Appennini
IL REPARTO PSICHIATRICO DELL’OSPEDALE GIOVANNI XXIII DI BERGAMO,DOVE ELENA CASETTO È MORTA BRUCIATA VIVA LEGATA MANI E PIEDI A UN LETTO DI CONTENZIONE,DEVE ESSERE CHIUSO!
Il reparto di psichiatria dell¹Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo DEVE ESSERE CHIUSO!

https://artaudpisa.noblogs.org/