domenica 26 maggio 2019

Articolo sulla morte di Sabatino Catapano tratto da ''Frecce In Versi''

E’ morto Sabatino Catapano: “Quando la dignità diventa follia”.

“Buonanotte a tutti
e non ridete
e non sbattete le mani
solo per fare ipocrisia
evviva l’anarchia
che nasce nel cuore”

IMG_20190523_165458
Oggi è scomparso un compagno unico, un amico, un vecchio anarchico, uno degli ultimi testimoni viventi dell’inferno dei manicomi. Un poeta raro e un attore nato. Ho conosciuto Sabatino Catapano 10 anni fa. Stava facendo un giro per l’Italia per raccontare, alla sua delicata maniera, il manicomio. Una piccola valle in Liguria aveva (ora non c’è più) un circolo libertario parecchio attivo. Un conoscente mi disse che quella sera, in quella zona remota della liguria, c’era un compagno, della zona di Napoli, che faceva uno spettacolo vestito da Pulcinella. Io gli chiesi di cosa si trattasse, era uno spettacolo comico? Era un artista di strada? Abitavo lontano e volevo capire se poteva interessarmi. La persona a cui avevo indirizzato le domande mi disse: “Parla dei manicomi”. Accesi la macchina e partii subito. Fu così che conobbi uno dei compagni più attivi, in Italia, nella lotta antipsichiatrica. Un vero “matto”, uno che in manicomio ci aveva vissuto. Non ne parlava in modo indiretto o da studi didattici sull’argomento, ci aveva vissuto. Lo spettacolo mi colpì parecchio, Sabatino era bravissimo nel raccontare l’irracontabile. Il vero inferno dell’essere umano. Dopo lo spettacolo ci sedemmo insieme e cominciammo a parlare. Gli dissi che ero rimasto pietrificato da come riuscisse a raccontare, in modo “tranquillo” e ironico, tutto quel dolore. Ero commosso e lui si accorse. Mi chiese come mai ero così interessato alla lotta antipsichiatrica e alla contenzione manicomiale. Gli risposi calmo, erano anni che non ne parlavo, per giunta con uno sconosciuto, ma sentii in lui una persona speciale. Avrebbe compreso. Mi abbracciò. Diventammo amici per sempre. Anche, nell’ipotesi, non ci fossimo visti mai più. Mi ricordava mio padre, un uomo piccolo ma dalla forza del marmo. Ora non c’è più e il movimento antipsichiatrico italiano ha perso un fiore meraviglioso. E l’anarchia una fiaccola indomita. Sabatino era anche un poeta, di quelli veri. Di quelli che scrivono con il cuore, la pelle ferita.
Ora ci restano le sue poesie:

EPPUR TI AMO

Ho salpato infiniti oceani
ho navigato tutti i mari dell’universo
ho attraccato in questo porto
senza sapere cosa cercavo

Ho incontrato te
col tuo splendore
e ho pensato
di non andare oltre

Credevo di essere arrivato al capolinea
ma all’improvviso
ho visto un nuovo orizzonte
e sono scappato via

Ho tanto bisogno di libertà
di una libertà infinita

Sabatino Catapano


A questo indirizzo potete leggere la sua esperienza (negli anni 60-70) all’ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa. I famigerati OPG. http://www.nopazzia.com/sabatino.html
Cosa dire Sabatino adesso, che la terra ti sia lieve, ma questo lo sai già.
Ciao…

Nessun commento: