venerdì 27 luglio 2018
Morte Mauro Guerra: “Almeno lo hai beccato, maresciallo?”
“Almeno lo hai beccato, maresciallo?”, chiede al suo superiore il carabiniere. “Si”, risponde. “Hai fatto bene, marescià (dice così), hai fatto bene. Quel bastardo, figlio di troia” e altri improperi seguono. E’ uno dei dialoghi registrati e ripresi dalla telecamera di un carabiniere il pomeriggio del 29 luglio 2015, quando il 32enne Mauro Guerra viene ammazzato dal maresciallo che comandava la stazione di Carmignano. Quello fu un pomeriggio tragico, pieno di errori, dicono gli avvocati di parte civile. Il primo è stato costringere il malcapitato Mauro Guerra a sottoporsi a un TSO perché gli stessi carabinieri (senza avvallo medico) lo consideravano “violento è pericoloso”.
I militari intervenuti erano però sprovvisti di provvedimenti scritti o mandati giudiziari, per questo Mauro si era rifiutato di seguirli. A seguito di una trattativa avviata verso mezzogiorno e cominciava a farsi sempre più complicata, i carabinieri iniziano a filmare il dialogo con Mauro. Nelle immagini si vede chiaramente che Guerra si trova a una decina di metri da casa sua, quando viene bloccato da alcuni agenti, raggiunti via via da diversi rinforzi. I video dimostrano una tensione via via crescente: Mauro ironico e sarcastico cerca di allontanare i militari, lui, laureato in economia, sa che nessuno può prelevarlo in assenza di un documento. Mauro appare irritato, ma mai aggressivo. Il giovane riesce comunque a tenersi a una certa distanza dai carabinieri pur continuando a chiedergli di andarsene: “Non avete alcun diritto di stare qui” continua a ripetere. E’ palese dai suoi comportamenti e dalle argomentazioni che porta, che riteneva volessero imporgli qualcosa di cui non avevano il diritto, visto che la procedura di TSO è molto chiara e non può essere presa d’iniziativa senza la richiesta del sindaco. E il Guerra senza forzature o colluttazioni riesce a saltare il cancello di casa e a entrare nel giardino di casa.
A petto nudo, in tuta, è palesemente preoccupato. Gli agenti entrano, il pressing continua da due ore. Gli animi si scaldano, Mauro Guerra si vede braccato e gli agenti sono determinati a portare a termine la loro iniziativa. C’è un momento in cui Mauro Guerra, quando capisce che non c’è via d’uscita, sfida quasi gli agenti prendendo un bilanciere, sbattendolo però a terra, mai brandendolo contro di loro i militari. Poi succede quello che è stato tante volte raccontato, ma che le immagini non mostrano, la fuga in mutande e la corsa fino a dove è stato poi raggiunto. Quello che accade, gli spari e l’omicidio, e’ inquadrato in ritardo e da molto lontano. Le immagini andranno viste e riviste per poter essere certi di ciò che si ha di fronte. Restano però quelle parole: “Almeno lo hai beccato, maresciallo? Hai fatto bene, marescià (dice così), hai fatto bene. Quel bastardo figlio di…”. Anche i video saranno visionati in aula alla presenza dei giudici, del pm e della difesa.
fonte:http://www.padovaoggi.it
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