Il processo per la morte del maestro elementare Francesco Mastrogiovanni si conclude con nuove condanne.
Una notizia inaspettata considerato che il Procuratore Generale della
Corte di Cassazione con un lungo intervento durato oltre due ore, nella
giornata di ieri aveva chiesto l’annullamento della sentenza di
condanna senza rinvio per gli infermieri coinvolti nella vicenda, sia
per l’accusa di sequestro di persona che per omicidio colposo. Per i
medici, invece, la richiesta era stata di conferma per il reato di falso
in atto pubblico e di annullamento con rinvio per l’accusa di sequestro
di persona. Nelle richieste del procuratore Orsi era stato quindi
demolito tutto l’impianto accusatorio relativo alla morte di
Mastrogiovanni, deceduto all’ospedale di Vallo della Lucania dopo un
ricoverato in regime di trattamento sanitario obbligatorio. A 24 ore
dalle richieste del Pg è giunta la decisione del presidente della Corte
di Cassazione, Fumo.
Per quanto riguarda i medici è stato rigettato il ricorso e rideterminata la pena di Rocco Barone e Raffaele Basso ad un anno e tre mesi; di Amerigo Mazza e Anna Angela Ruberto a 10 mesi. Rigettato il ricorso di Michele Di Genio
per il quale è stata dichiarata irrevocabile la condanna per il delitto
previsto dagli articoli 110 c.p. (concorso di reato) e 605 c.p.
(sequestro di persona). Per quest’ultimo, invece, i giudici hanno
annullato la sentenza relativamente al reato di falsità ideologica (art.
479 c.p.) in concorso, con rinvio per nuovo esame sul punto alla Corte
d’Appello. Rigettato il ricorso (senza rinvio) anche di Michele Della Pepa per il quale è confermata la pena.
Annullata senza rinvio ai fini penali la sentenza per gli imputati
condannati per il delitto previsto dall’art. 586 del c.p. (morte come
conseguenza di altro reato) e 110 c.p. (concorso), essendo il reato
estinto per prescrizione. Annullati anche gli effetti civili con rinvio
al giudice civile competente in grado di Appello. Per quanto concerne
gli infermieri, invece, sono arrivate nuove condanne: Giuseppe Forino, Alfredo Gaudio, Nicola Oricchio e Massimo Scarano condannati a 8 mesi; Antonio De Vita, Maria D’Agostino Cirillo, Antonio Tardio, Massimo Minghetti, Maria Carmela Cortazzo, Raffaele Russo a 7 mesi di reclusione.
Annullata la sentenza per Antonio Luongo essendo i reati a lui ascritti estinti per morte dell’imputato.
fonte:https://www.infocilento.it
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