Ripubblichiamo uno scritto di uno dei nostri, testimonianza di violenza e repressione in terra straniera:
Vorrei tanto scrivere qualcosa di bello? Ancora non ci riesco, ho scene orrende in mente, a volte vorrei perdere la memoria o diventare una larva fatta di psicofarmaci inerme? Sò che non servirebbe a niente? Sono felice di essere costretto a ricordare.Scrivo da quando ho 17 anni: Prima a corrispondendere a disamore, sogni sedati in sere di luglio, desideri boicottati forse troppo sinceri?!...Provo a metter giù due righe in biro per i bambini e bambine di adesso : È non riesco comunque a mentire, non voglio eludere né deludere la loro fantasia...che fiaba nella inquinata magia, esaltata e nefasta che viviamo?!... Sento odore di sangue ovunque, il richiamo alla morte perenne, forse vivere è così difficile? Palazzi grigi mi osservano e mi chiedono perché? Persone senza cuore, beate e tristi, difendono ciò che sa di marcio ogni giorno. So di non essere il solo a provare malessere, la depressione ci può rendere artisti e artiste del nostro tempo, ma che male?...che bruciore?... Nel 2014 in un freddissimo febbraio tedesco per una goccia in più di Olaperidolo iniettato nel mio braccio sinistro, dall'unità di pronto soccorso di Waiden,il cuore si fermò per poco.Ambulanza chiamata dalla polizia, dopo un fermo in stazione, per incomprensioni verbali sul treno per Monaco con la controllore. Stavo in forte esaurimento, avevo bisogno forse delle mie pastiglie?...ma ciò non giustifica quello, che scesi dal treno io ed una amica, ci saremmo trovati ad affrontare. Un poliziotto già su quel treno, premendo il suo manganello sul mio petto, urlava:" Silence". Alla stazione di Waiden venimmo fermati appunto con il sospetto di essere drogati e disgraziati. Nessuno dei due lo era. Ricordo le parole che dissi mentre ci conducevano alla polfer in 6 o 7 agenti : "È finita Mari?! Ci hanno preso"... Poi per stizza prima delle scale lanciai giù lo zaino... Una spinta dietro la schiena mi fece volare sulle scale, me li ritrovai addosso tutti, mi tenevano, mi menavano, mi provarono pure a tappare la bocca... Morsi quelle mani con tutta la disperazione di questo mondo, e provai a dare pugni in testa ad un agente che mi bloccava, senza veder alcun risultato. Quasi svenuto mi trasportarono a forza, con la testa che sbatteva su quei gradini, che sembravano infiniti in una cella. Quindi da parte loro in poi, il percorso per il Tso alla tedesca diciamo. Ho sentito un fremito strano, dopo non so quante ore in quella celletta, metalicca e gelida?!... Prima di quel iniezione mi sono detto:" Andiamo? Andiamo!!!" Le lacrime erano finite...come la paura. Dopo poco la puntura, sentii il mio cuore esplodere, la vista che mi lasciava, e quel terrore di esclamare:"ohhhh ohhhh ohhhh!"... Buio. Mi fecero riprendere con un defibrillatore, sono qui a raccontarlo oggi... Non mi rende né vittima né migliore, forse più provato? Forse più Amante dei nostri respiri? Forse più empatico? Di certo molto più sensibile. Grazie a Mari tornai a casa. Mi ricoverarono in un reparto al nord della Baviera, entrando a brandelli e alla fine di quella giornata, mi svegliai sedato, calmo e legato al letto, con un' altra ragazza a fianco a me che urlò giustamente tutta notte, legata pure lei, mentre un' operatrice ci osservava da dietro un pc. Perché dico tutto questo? Andrea Soldi non lo riporta indietro nessuno, nessuno può dar da bere a Mastrogiovanni, nessuno può togliere i lividi da Stefano, nessuno ci ridarà indietro Carlo. Nomi, nomi, nomi?! Orrore e rivalsa, terrore e furore. Ciò che più mi preme dire o scrivere è che non importa quanti soldi, case o macchine hai? O che lavoro svolgi? Ti prego capisci sempre che il prossimo o la prossima potresti essere tu?! E ti auguro di non essere sol*. Non ci sono motivazioni, è assurdo certo. La follia per me rimane l'unica forma di intelligenza veramente sostenibile. La Ragione, La politica, la repressione poliziesca, rimangono la più grande sconfitta dell'essere umano. Grazie Mari, l' amicizia oltre ogni limite è per sempre. Gabryela mi da la forza, Gabryela mi regala ancora un sorriso. Polvere siamo e Polvere diventeremo, ma qualcun * nel proprio percorso personale avrà fatto la differenza per sé stess* magari?!! ... L' amore è fuoco indomabile e voi carogne non potrete mai provarlo, con il vostro cervello spero, intasato da voci e fantasmi che senza tregua vi seguiranno in ogni dove. Liber* noi siamo liber*... Nel vostro cancro... Nel nostro dolore. Ang. 21/07/21
In aggiunta allo scritto di ieri. Scusa il disturbo. P. S. Riuscii a tornare a casa grazie a Mari sì. Lei al momento dell' accaduto prese un foglio di via da Waiden e le chiesero di andarsene dal territorio tedesco. L' ex marito di sua sorella fortuna stava a Monaco con cittadinanza e quindi ci diede aiuto come mio referente e ci riportò in Italia finito il ricovero in psichiatria di una settimana (senza di loro, io sarei uscito dopo un mese e mezzo). La legge tedesca mi fece avere un traduttore per parlare con i medici. Mari poté quindi venirmi a trovare in reparto già da subito con il traduttore. Un giorno e mezzo fui contenuto al letto, Mari fotografò il letto con l'urina dove venni legato. Grazie al traduttore che fece gli straordinari fu possibile, minacciare (lasciatemi il termine) di diffusione della foto la dottoressa che mi aveva in carico. Così ebbi le visite di Mari e gli diedimo la garanzia con il mio referente che sarei tornato a casa, dopo una settimana. Senza questi preziosi aiuti, fatto come una mina di farmaci appunto, sarei uscito senza un soldo dopo un mese e mezzo. Così dicevano?... Ultima cosa che mi sento di aggiungere... Prima del ricovero dopo la defibrillazzione, mi condussero in ambulanza in un pronto soccorso, dove venni abbandonato momentaneamente in corsia, non venni curato perché con le poche forze che mi rimanevano dissi che prendevo terapie di psicofarmaci. Mari seduta con a fianco due sbirri, guardava me con loro, io sul lettino, lei disperata, gli sbirri? Sì, tutto vero, si misero a piangere. Lacrime o no? Merde siete e resterete. Scusate, fine.
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