sabato 9 settembre 2017

Muore in reparto dopo il Tso

RICOVERATO in Tso (Trattamento Sanitario Obbligatorio) all'ospedale Villa Scassi di Sampierdarena, è morto qualche ora dopo nel reparto di psichiatria. E sul decesso, quantomeno poco chiaro per la magistratura, il pm Alberto Landolfi ha aperto un fascicolo, iscrivendo il reato di omicidio colposo al momento a carico di ignoti. Anche se, ovviamente, nelle attenzioni della Procura della Repubblica sono entrate le ore intercorse tra il Trattamento Sanitario Obbligatorio peraltro chiesto dal papà dello sventurato - e la morte di Fabio Tozzi (di 48 anni), avvenuta nel primo pomeriggio di domenica scorsa.
E già, perché la famiglia del deceduto avrebbe presentato una dettagliata denuncia sull'accaduto, lamentando e ventilando responsabilità da parte dei medici che hanno visitato ed avuto in cura il figlio per alcune ore. Ad iniziare dalla chiamata arrivata al Sert da parte del papà di Tozzi e dall'intervento di una psichiatra, che poi, di fronte allo stato di agitazione ed alterazione di Fabio, ha disposto il Tso. Presso l'abitazione di Tozzi sono intervenuti sei vigili urbani, che hanno obbligato l'uomo al ricovero al "Villa Scassi". Secondo quanto spiegano dalla direzione sanitaria dell'ospedale di Sampierdarena, l'arrivo al pronto soccorso intorno alle 10,40. Qui il paziente, "in evidente e pericoloso stato di alterazione", è stato trattato dai medici di guardia. A quanto pare, prima gli sono state medicate le ferite e le piaghe alle gambe. Inoltre, per calmarlo, gli sarebbe stato somministrato un ansiolitico, la classica benzodiazepina.
Dopo pranzo Tozzi è stato trasferito all'Spdc (Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura) per il ricovero. Secondo quanto trapela, in reparto sarebbe stato sedato ulteriormente con Talofen (ma è da verificare), altro farmaco mirato per la cura di tutte le sindromi mentali e psicotiche. Nel primo pomeriggio, due ore dopo, lo sventurato è stato trovato ormai privo di vita. A nulla sono servite le pratiche rianimatorie effettuate dai medici psichiatrici e dai rianimatori arrivati da altri reparti.
Cosa è accaduto in quelle ore è tutto da accertare. Tanto che il pm ha fatto sequestrare la cartella clinica e ha disposto gli esami autoptici sul cadavere. Una parte di accertamenti è stata fatta dal medico-legale Sara Candusin, ma al momento si escluderebbero eventi traumatici visibili ad occhio nudo e che avrebbero potuto determinare il decesso. Sicché, non è presa in considerazione l'ipotesi di eventuali azioni di immobilizzazione da parte dei vigili urbani. In ogni modo, sono stati disposti ulteriori accertamenti tossicologici e istologici, i cui risultati però si potranno conoscere fra qualche giorno. L'obiettivo del magistrato è di accertare e valutare la terapia somministrata e l'eventuale influenza di questa sul decesso. Inoltre, se vi sia stata carenza di assistenza in reparto. Va detto che Fabio Tozzi era già in cura al Sert come tossicodipendente e faceva uso quotidiano di metadone. È pur vero che in alcuni periodi si sottraeva alle terapie e le sue condizioni di salute erano piuttosto precarie.
I primi esami autoptici escluderebbero eventi traumatici conseguenti al Tso da parte dei vigili.

Fonte: http://ricerca.repubblica.it

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