RICOVERATO in Tso (Trattamento Sanitario Obbligatorio)
all'ospedale Villa Scassi di Sampierdarena, è morto qualche ora dopo
nel reparto di psichiatria. E sul decesso, quantomeno poco chiaro per la
magistratura, il pm Alberto Landolfi ha aperto un fascicolo, iscrivendo
il reato di omicidio colposo al momento a carico di ignoti. Anche se,
ovviamente, nelle attenzioni della Procura della Repubblica sono entrate
le ore intercorse tra il Trattamento Sanitario Obbligatorio peraltro
chiesto dal papà dello sventurato - e la morte di Fabio Tozzi (di 48
anni), avvenuta nel primo pomeriggio di domenica scorsa.
E già,
perché la famiglia del deceduto avrebbe presentato una dettagliata
denuncia sull'accaduto, lamentando e ventilando responsabilità da parte
dei medici che hanno visitato ed avuto in cura il figlio per alcune
ore. Ad iniziare dalla chiamata arrivata al Sert da parte del papà di
Tozzi e dall'intervento di una psichiatra, che poi, di fronte allo
stato di agitazione ed alterazione di Fabio, ha disposto il Tso. Presso
l'abitazione di Tozzi sono intervenuti sei vigili urbani, che hanno
obbligato l'uomo al ricovero al "Villa Scassi". Secondo quanto spiegano
dalla direzione sanitaria dell'ospedale di Sampierdarena, l'arrivo al
pronto soccorso intorno alle 10,40. Qui il paziente, "in evidente e
pericoloso stato di alterazione", è stato trattato dai medici di
guardia. A quanto pare, prima gli sono state medicate le ferite e le
piaghe alle gambe. Inoltre, per calmarlo, gli sarebbe stato
somministrato un ansiolitico, la classica benzodiazepina.
Dopo
pranzo Tozzi è stato trasferito all'Spdc (Servizio Psichiatrico di
Diagnosi e Cura) per il ricovero. Secondo quanto trapela, in reparto
sarebbe stato sedato ulteriormente con Talofen (ma è da verificare),
altro farmaco mirato per la cura di tutte le sindromi mentali e
psicotiche. Nel primo pomeriggio, due ore dopo, lo sventurato è stato
trovato ormai privo di vita. A nulla sono servite le pratiche
rianimatorie effettuate dai medici psichiatrici e dai rianimatori
arrivati da altri reparti.
Cosa è accaduto in quelle ore è tutto
da accertare. Tanto che il pm ha fatto sequestrare la cartella clinica e
ha disposto gli esami autoptici sul cadavere. Una parte di accertamenti
è stata fatta dal medico-legale Sara Candusin, ma al momento si
escluderebbero eventi traumatici visibili ad occhio nudo e che
avrebbero potuto determinare il decesso. Sicché, non è presa in
considerazione l'ipotesi di eventuali azioni di immobilizzazione da
parte dei vigili urbani. In ogni modo, sono stati disposti ulteriori
accertamenti tossicologici e istologici, i cui risultati però si
potranno conoscere fra qualche giorno. L'obiettivo del magistrato è di
accertare e valutare la terapia somministrata e l'eventuale influenza
di questa sul decesso. Inoltre, se vi sia stata carenza di assistenza
in reparto. Va detto che Fabio Tozzi era già in cura al Sert come
tossicodipendente e faceva uso quotidiano di metadone. È pur vero che
in alcuni periodi si sottraeva alle terapie e le sue condizioni di
salute erano piuttosto precarie.
I primi esami autoptici escluderebbero eventi traumatici conseguenti al Tso da parte dei vigili.
Fonte: http://ricerca.repubblica.it
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