La lettura delle opere di Foucault e di Szasz viene qui proposta per aprire una riflessione sulla teoria
e soprattutto sulla pratica psichiatrica. L’attenzione è posta sulla critica delle basi epistemologiche
di questa scienza, che a differenza delle altre branche della medicina opera in assenza di riscontri
biologici nella maggior parte delle sue diagnosi, e sulle istituzioni psichiatriche. Di queste ultime –
luoghi come i manicomi e gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari o dispositivi come il Trattamento
Sanitario Obbligatorio e la contenzione farmacologica – viene messo in evidenza il carattere
meramente coercitivo, a partire dal “grande internamento” analizzato da Foucault. Si considera
inoltre il ruolo della psichiatria, come denunciato da Szasz, nella tendenza a patologizzare l’intera
gamma dei comportamenti umani a scopi di controllo sociale. A fronte di queste analisi, l’Autore
prospetta una visione olistica del problema della malattia mentale, promuovendo all’interno della
psichiatria un dialogo che apra ad una concezione bioetica dell’individuo.
e soprattutto sulla pratica psichiatrica. L’attenzione è posta sulla critica delle basi epistemologiche
di questa scienza, che a differenza delle altre branche della medicina opera in assenza di riscontri
biologici nella maggior parte delle sue diagnosi, e sulle istituzioni psichiatriche. Di queste ultime –
luoghi come i manicomi e gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari o dispositivi come il Trattamento
Sanitario Obbligatorio e la contenzione farmacologica – viene messo in evidenza il carattere
meramente coercitivo, a partire dal “grande internamento” analizzato da Foucault. Si considera
inoltre il ruolo della psichiatria, come denunciato da Szasz, nella tendenza a patologizzare l’intera
gamma dei comportamenti umani a scopi di controllo sociale. A fronte di queste analisi, l’Autore
prospetta una visione olistica del problema della malattia mentale, promuovendo all’interno della
psichiatria un dialogo che apra ad una concezione bioetica dell’individuo.
La prefazione del libro è a cura di Daniele e Irene del Collettivo Antipsichiatrico Camuno.
Per qualsiasi informazione potete contattare l'autore all'indirizzo mail gabrielecrimella@yahoo.it oppure direttamente il CAMAP.
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