Il nostro (vostro) blog riunisce persone con diverse culture, valori e orientamenti sotto un unico pensiero di critica psichiatrica. Ciò vuol dire che nella varietà di posizioni, spesso e volentieri non tutti la pensano allo stesso modo, quando il discorso inevitabilmente scivola in questioni parallele.
Talvolta capita, ad esempio, che oltre all'idea della persona poco informata che confonde psichiatria e psicologia (cosa che capita molto più spesso di ciò che si pensi, ve l'assicuro), gli stessi individui coinvolti maggiormente in una lotta contro il potere psichiatrico facciano delle generalizzazioni forse un pò troppo avventate.
Mi riferisco all'articolo comparso su questo stesso blog a firma di Alberto Brugnettini. L'errore principale è a mio avviso iniziare la propria dissertazione con una definizione da vocabolario di psicologia e psichiatria e muovere da lì una critica che, fin dall'inizio, confonde le carte in tavola abbinando due scienze che in realtà non hanno molto in comune.
Innanzitutto la psicologia (e non la psichiatria) non desidera essere una scienza medica, altrimenti nelle università italiane non verrebbe insegnata nei dipartimenti di scienze sociali o umanistiche che dir si voglia. Spesso utilizza metodi scientifici mutuati da altre scienze per convalidare le proprie ipotesi, ma non con il desiderio finale di prescrivere farmaci! Lo stesso Popper definiva la psicologia una pseudo scienza. Attenzione però: Popper la definiva così spiegando che il suo campo di indagine è talmente ampio da non poter essere analizzato completamente e falsificato, non perchè non avesse basi scientifiche (come potrebbe essere la cartomanzia ad esempio). Salto la differenza fra scienze morbide e scienze dure perchè il discorso si allungherebbe ancor di più.
L'errore peggiore poi è pensare alla psicologia come un'unica scienza. In realtà esistono molte sfaccettature e indirizzi di ricerca talmente divergenti fra loro che spesso è difficile ricondurli tutti sotto lo stesso ombrello. Da un estremo all'altro, passiamo dai seguaci di Jung ai "topi di laboratorio" che svolgono esperimenti di conduzione galvanica. Attenzione: non tutto è difendibile. Coloro che utilizzano il DSM sognando di essere delle piccole copie dello psichiatra di fiducia, agognando il famigerato libretto con le ricevute rosse, chi in poche parole desidera il potere nel senso Focaultiano del termine, non è difendibile ne scusabile. Non si può però generalizzare in questo modo, pena diventare vittime della pressapochezza del nostro pensiero. Un esempio? La neuropsicologia si occupa del recupero/riabilitazione di chi ha subito un trauma (incidente, ictus, neoplasia) al cervello. In un secolo di ricerche ha sviluppato programmi che si sono rivelati efficaci nel recupero parziale (nei casi più fortunati totale) di varie capacità lese dal trauma. Non mi dilungo nell'esposizione, ma non mi sento proprio di criticare il lavoro di chi permette ad un paziente di ricominciare a parlare/vedere/muoversi correttamente, grazie ad un lavoro di riabilitazione che affonda il suo metodo nella psicologia.
La mia riflessione vuole solo essere una critica costruttiva ad un articolo che in parte può essere condivisibile, ma che nella sua premessa iniziale rischia di creare una confusione che non credo possa giovare in qualche modo alla nostra lotta.
Veronika
1 commento:
Precisazione:
'Dopo le prime righe c'era comunque una bella distinzione che era poi la parte più corposa dell'articolo di Brugnettini ed era quasi tutta incentrata sulla psichiatra. Era interessante soprattutto l'approccio che dava all'analisi scientifica della psichiatria che, a differenza della psicologia come giustamente sottolineato in questo articolo/precisazione, non desidera diventare una scienza medica pur essendo in alcuni casi utile e concreta anche a quel livello. L'articolo era stato citato per far vedere il punto di vista di un fisico che, d'altra parte, va preso in considerazione dato che era ricco di spunti reali e concreti. Lungi dall'essere considerato in tutto e per tutto oro colato; trattasi in concreto di riflessioni di una persona e come tali andrebbero ponderate da un lettore un pò attento. Purtroppo l'analisi riflessiva nella lettura non avviene spesso, pertanto è giusta la precisazione di quest'articolo che riesce a fare un pò di chiarezza.
Posta un commento