di Giorgio Pompa (fonte: https://www.ilcappellaiomatto.org/)
"Non è affatto vero che:
“il ricorso alla contenzione fisica è dovuta alla carenza di personale sanitario”.
È indecentemente vero, invece, che:
il ricorso alla contenzione fisica permette la riduzione di personale
sanitario,indirizzandolo verso altri compiti assistenziali!
Come
testimonia il Comitato Prevenzione Tortura ( CPT), la coercizione
fisica è anche un mezzo pratico per distogliere personale sanitario dai
pazienti difficili, ‘messi in sicurezza con la contenzione fisica’
(laddove, naturalmente,questa presunta sicurezza non riguarda certo
quella fisica e psichica del paziente legato!), in modo da far eseguire a
questo personale, così 'liberato' da tali incombenze, forse ritenute
secondarie, lo svolgimento di altre, più importanti, attività! Oppure
che sia anche un mezzo pratico per ridurre al minimo l’assistenza
infermieristica notturna, quando la coercizione fisica viene
frequentemente messa in atto in ore notturne! .
In molti istituti
psichiatrici visitati dal CPT, l'applicazione delle restrizioni è
utilizzata come mezzo di praticità per il personale; messa in sicurezza
di pazienti difficili mentre vengono eseguite altre attività. La solita
giustificazione fornita al CPT è che la mancanza di personale richiede
un aumento del ricorso a mezzi di contenzione. Questo ragionamento non è
fondato. L'applicazione dei mezzi di contenimento nel modo corretto e
nell'ambiente adeguato richiede un numero maggiore, non inferiore, di
personale medico, poiché ogni caso di contenzione richiede che un membro
del personale fornisca una supervisione diretta, personale e continua. "
Giorgio Pompa - Associazione dalle Ande agli Appennini
Nessun commento:
Posta un commento