lunedì 28 ottobre 2019
ROMA 02/11 2°CONCERTO CONTRO LE PENE CAPITALI ERGASTOLO E PENA DI MORTE
ROMA 2 NOVEMBRE 2019
2°CONCERTO CONTRO LE PENE CAPITALI ERGASTOLO E PENA DI MORTE
c/o Auditorium Spin Time Labs via Santa Croce di Gerusalemme 56
inizio alle ore 18 con Perfomance di Musica e Teatro
organizzato da Spin Time Labs, Nicola Valentino, Giulia Spada
Anche se in Italia la pena di morte è abolita, vige tuttavia la pena dell’ergastolo che non ne costituisce un’alternativa, in quanto essa è “pena fino alla morte”.
Nello spirito di promuovere una cultura abolizionista delle pene capitali sono stati invitati musicisti e artisti di teatro a comporre attorno al tema dell’ergastolo e pena di morte, affinché un movimento artisitco e porzioni di società sensibili a questi temi si incontrino, esplicitando la propria indisponibilità all’esistenza di una morte sociale da pena capitale. L’evento prevede sei performance teatrali e cinque esibizioni musicali.
Sabina Guzzanti (lettura)
Presentazione evento di Nicola Valentino
Giacomo Buonafede Alessandro Cicone Piergiorgio Maria Savarese “Chiusi Fuori” (teatro)
Salvo Ruolo e Massimiliano Gallo (musica)
Maurizio Castè monologo “i Tardigradi” (teatro)
Collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud “la stecca” letture con accompagnamento chitarra
Domenico Giglio, monologo “uccidete la speranza” (teatro)
Soumaila Diawara e Marco Cinque, con un brano composto da Giuseppe Natale (Musica)
Presentazione Spin Time/SpinOff
Women crossing (teatro)
Kerlox Dynamic 4et con Carlo Mascolo (musica)
Massimo Sconci: monologo “Facciamo Pena” (teatro) Francesco Di Giovanni alla chitarra e Francesco Proietti alla voce recitante monologo originale scritto da Francesco Proietti: “Mastro Titta”, lo storico boia della Roma papalina
Orchestra a Plettro “Costantino Bertucci”: concerto per clavicembalo e orchestra a plettro di Francesco di Giovanni in quattro movimenti (Moderato, adagio, valzer moderato, allegro), direttore Alvaro Lopez e solista Gabriella De Nardo
domenica 27 ottobre 2019
Il Sesso Fra Gli Zombie
di Arthur Evans
[...]Nel corso della sua storia, il militarismo radicato nel governo americano ha avuto un’influenza profonda sui valori dell’America. Ha inciso sul modo con cui gli americani considerano la natura, le altre persone, i loro corpi e i ruoli sessuali. Un effetto facile da notare l’ha avuto sul concetto che gli americani hanno di salute mentale, che si riflette nel movimento psichiatrico americano. Il padre delle psichiatria americana è stato Benjamin Rush, vissuto dal 1746 al 1813. Rush era il Generale Medico dell’esercito continentale. Era un uomo che credeva nella disciplina severa, nell’uso della violenza contro i pazienti malati di mente. Ha condannato sia la masturbazione sia la sodomia. Credeva che avere la pelle nera fosse una malattia. Ha rinchiuso il proprio figlio in manicomio per 27 anni. Oggi è tenuto in grande considerazione da molti psichiatri americani.
L’Associazione Psichiatrica Americana pubblica periodicamente una lista ufficiale dei disturbi mentali, e come molti lettori sanno fino a tempi recenti comprendeva l’omosessualità (l’APA è stata costretta a fare un’inversione di rotta su questo argomento grazie all’azione di attivisti gay). Questa lista, paragonabile all’indice Vaticano (con la differenza che riguarda dei comportamenti invece che dei libri), ha delle origini militari. È stata sviluppata per primo dal Brigadiere Generale William C. Menninger, che era a capo della divisione psichiatrica dell’ufficio di Medicina Generale del governo USA durante la 2ª Guerra Mondiale. Prima che l’APA adottasse questa lista, veniva applicata da tutti i reparti delle forze dell’ordine. Il proposito era quello di eliminare gli uomini che non erano idonei al macello militare. Oggi almeno la metà di tutti gli psichiatri americani è impiegata nelle istituzioni. La stessa natura istituzionale dell’APA risale ai suoi inizi. Il suo nome originario era Associazione dei Sovrintendenti Medici delle Istituzioni Americane. La prima proposizione approvata pubblicamente da questo gruppo è stata la giustificazione dell’uso della violenza nel “trattamento”dei pazzi. In America molti manicomi sono governati secondo un modello militare (con gerarchie di comando, controllo centrale, la minaccia dell’isolamento forzato, ecc.)
Nel 1964 c’erano più persone rinchiuse in manicomio che in prigione.In Unione Sovietica la psichiatria ha un’identica connotazione militaresca, e viene adoperata anche per sopprimere il dissenso. Nella Germania nazista il ruolo principale nella costruzione e nell’uso delle camere a gas è stato ricoperto dagli psichiatri, e le loro prime vittime erano pazienti di manicomi. Un numero incalcolabile di gay e lesbiche sono state sterminate in queste camere a gas.Il militarismo americano ha influenzato il modo in cui gli americani consideravano la mascolinità, proprio come il militarismo dei romani aveva influenzato quella dei romani.
Nel corso della loro vita tutti gli uomini americani sono stati condizionati a considerare l’aggressività disciplinata come mascolina e a disprezzare l’effeminatezza, la giocosità, la passività e l’emotività manifesta; ad ammirare la durezza negli altri uomini; ad avere paura di tutte le cose che vengono considerate da effemminato; ad apprezzare i rapporti di dominio e di obbedienza; a provare entusiasmo nel vedere del dolore inflitto ad altri; ad eccitarsi per le uniformi; e ad essere capaci di adattarsi a operare in grandi istituzioni impersonali e gerarchiche. Gli uomini che hanno interiorizzato questi valori sono considerati perfettamente sani di mente dalla società americana. Ma questo è un concetto di salute mentale che sostiene la guerra. Quando arrivano gli ordini, questi uomini sani sono pronti a uccidere altri uomini a comando. Sono completamente impreparati a interagire con altri uomini in modo apertamente amoroso, caldo e sessuale. Per loro questa è pura follia. Fino a tempi molto recenti la maggior parte degli psichiatri sarebbe stata d’accordo.Gli StatiUniti sono una società presidiata. L’estensione del controllo del Pentagono e dei servizi segreti sulla vita degli americani è stato l’equivalente materiale di un colpo di stato militare. Come quando Cesare Augusto ha preso il controllo di Roma nel 27 a.C. così è oggi: il Senato continua a riunirsi, i tribuni del popolo vengono eletti, le corti pronunciano i verdetti, nuovi presidenti entrano in carica e tutte le forme esteriori appropriate vengono osservate. Ma dietro lo spettacolo del governo manifesto incombe l’opprimente potere istituzionale dell’esercito e dei servizi segreti. È vero, c’è ancora un grado di libertà di parola e pensiero, specialmente per la classe media e la classe privilegiata dei professionisti. Ma se un qualsiasi gruppo diventa una minaccia effettiva per il sistema -come nel caso del movimento nero negli anni ‘60 -presto si ritrova le sue organizzazioni infiltrate, le bombe piazzate negli uffici e i suoi leader uccisi.La storia del militarismo negli Stati Uniti, culminata nell’impero economico del Pentagono, non è un fatto sociale isolato. Il militarismo è collegato all’industrialismo. Inoltre, militarismo e industrialismo non sono presenti solo negli Stati Uniti. Fenomeni simili si possonoosservare in tutte le società “altamente sviluppate”, siano esse capitaliste o comuniste. Come il militarismo, l’industrialismo ha avuto un impatto devastante sulla nostra vita sensuale e sessuale. Fin dall’inizio dell’era cristiana è stata la singola forza maggiormente pervasiva nel mutilare la cultura gay. Non possiamo comprendere in modo adeguato l’oppressione dei gay nei tempi odierni senza aver capito il potere dell’industrialismo.L’industrialismo è il processo secondo cui le persone smettono di produrre le cose direttamente per soddisfare i loro bisogni immediati. Al contrario, le cose vengono prodotte da istituzioni specializzate e centralizzate. Le istituzioni produttive possono essere alquanto diverse (ad esempio fabbriche, università, governi) a seconda delle cose prodotte (automobili, conoscenza, leggi e ordine). In ogni società data, ci sono dei gradi in cui queste istituzioni specializzate e centralizzate controllano la produzione. Tra gli indiani d’America, ad esempio, in pratica non esistono istituzioni. Nell’America di oggi, invece, quasi ogni aspetto della vita è stato industrializzato. Quando la maggior parte della produzione di una società (di natura qualsiasi) è controllata da istituzioni specializzate, io definisco questa società industrializzata.Nella storia non esistono esempi documentati in cui un sistema di vita altamente industrializzato sia stato scelto liberamente da una società non industriale. In tutti i casi l’industrialismo è stato imposto alle persone dalla violenza delle istituzioni stesse. In Europa l’edificio dell’industrialismo è stato costruito sul sangue e sulle ferite di secoli di violenza cristiana. In America ha ottenuto il potere attraverso lo sterminio degli indiani e la schiavitù dei neri. In Russia è stato il frutto della feroce campagna di terrore condotta da Stalin contro i contadini. Oggi nel terzo mondo sta prendendo ovunque il sopravvento grazie al conflitto tra le ambizioni imperiali di America, Russia e Cina. In tutti i casi, il militarismo è stato il mezzo con cui l’industrialismo ha trionfato. Perciò l’industrialismo non è solo un sistema di produzione. È anche un sistema di potere. [...]
fonte: https://istrixistrix.noblogs.org
Scarica qui il pdf completo ----> https://istrixistrix.noblogs.org/files/2017/06/EVANS-Il-sesso-tra-gli-zombie.pdf
[...]Nel corso della sua storia, il militarismo radicato nel governo americano ha avuto un’influenza profonda sui valori dell’America. Ha inciso sul modo con cui gli americani considerano la natura, le altre persone, i loro corpi e i ruoli sessuali. Un effetto facile da notare l’ha avuto sul concetto che gli americani hanno di salute mentale, che si riflette nel movimento psichiatrico americano. Il padre delle psichiatria americana è stato Benjamin Rush, vissuto dal 1746 al 1813. Rush era il Generale Medico dell’esercito continentale. Era un uomo che credeva nella disciplina severa, nell’uso della violenza contro i pazienti malati di mente. Ha condannato sia la masturbazione sia la sodomia. Credeva che avere la pelle nera fosse una malattia. Ha rinchiuso il proprio figlio in manicomio per 27 anni. Oggi è tenuto in grande considerazione da molti psichiatri americani.
L’Associazione Psichiatrica Americana pubblica periodicamente una lista ufficiale dei disturbi mentali, e come molti lettori sanno fino a tempi recenti comprendeva l’omosessualità (l’APA è stata costretta a fare un’inversione di rotta su questo argomento grazie all’azione di attivisti gay). Questa lista, paragonabile all’indice Vaticano (con la differenza che riguarda dei comportamenti invece che dei libri), ha delle origini militari. È stata sviluppata per primo dal Brigadiere Generale William C. Menninger, che era a capo della divisione psichiatrica dell’ufficio di Medicina Generale del governo USA durante la 2ª Guerra Mondiale. Prima che l’APA adottasse questa lista, veniva applicata da tutti i reparti delle forze dell’ordine. Il proposito era quello di eliminare gli uomini che non erano idonei al macello militare. Oggi almeno la metà di tutti gli psichiatri americani è impiegata nelle istituzioni. La stessa natura istituzionale dell’APA risale ai suoi inizi. Il suo nome originario era Associazione dei Sovrintendenti Medici delle Istituzioni Americane. La prima proposizione approvata pubblicamente da questo gruppo è stata la giustificazione dell’uso della violenza nel “trattamento”dei pazzi. In America molti manicomi sono governati secondo un modello militare (con gerarchie di comando, controllo centrale, la minaccia dell’isolamento forzato, ecc.)
Nel 1964 c’erano più persone rinchiuse in manicomio che in prigione.In Unione Sovietica la psichiatria ha un’identica connotazione militaresca, e viene adoperata anche per sopprimere il dissenso. Nella Germania nazista il ruolo principale nella costruzione e nell’uso delle camere a gas è stato ricoperto dagli psichiatri, e le loro prime vittime erano pazienti di manicomi. Un numero incalcolabile di gay e lesbiche sono state sterminate in queste camere a gas.Il militarismo americano ha influenzato il modo in cui gli americani consideravano la mascolinità, proprio come il militarismo dei romani aveva influenzato quella dei romani.
Nel corso della loro vita tutti gli uomini americani sono stati condizionati a considerare l’aggressività disciplinata come mascolina e a disprezzare l’effeminatezza, la giocosità, la passività e l’emotività manifesta; ad ammirare la durezza negli altri uomini; ad avere paura di tutte le cose che vengono considerate da effemminato; ad apprezzare i rapporti di dominio e di obbedienza; a provare entusiasmo nel vedere del dolore inflitto ad altri; ad eccitarsi per le uniformi; e ad essere capaci di adattarsi a operare in grandi istituzioni impersonali e gerarchiche. Gli uomini che hanno interiorizzato questi valori sono considerati perfettamente sani di mente dalla società americana. Ma questo è un concetto di salute mentale che sostiene la guerra. Quando arrivano gli ordini, questi uomini sani sono pronti a uccidere altri uomini a comando. Sono completamente impreparati a interagire con altri uomini in modo apertamente amoroso, caldo e sessuale. Per loro questa è pura follia. Fino a tempi molto recenti la maggior parte degli psichiatri sarebbe stata d’accordo.Gli StatiUniti sono una società presidiata. L’estensione del controllo del Pentagono e dei servizi segreti sulla vita degli americani è stato l’equivalente materiale di un colpo di stato militare. Come quando Cesare Augusto ha preso il controllo di Roma nel 27 a.C. così è oggi: il Senato continua a riunirsi, i tribuni del popolo vengono eletti, le corti pronunciano i verdetti, nuovi presidenti entrano in carica e tutte le forme esteriori appropriate vengono osservate. Ma dietro lo spettacolo del governo manifesto incombe l’opprimente potere istituzionale dell’esercito e dei servizi segreti. È vero, c’è ancora un grado di libertà di parola e pensiero, specialmente per la classe media e la classe privilegiata dei professionisti. Ma se un qualsiasi gruppo diventa una minaccia effettiva per il sistema -come nel caso del movimento nero negli anni ‘60 -presto si ritrova le sue organizzazioni infiltrate, le bombe piazzate negli uffici e i suoi leader uccisi.La storia del militarismo negli Stati Uniti, culminata nell’impero economico del Pentagono, non è un fatto sociale isolato. Il militarismo è collegato all’industrialismo. Inoltre, militarismo e industrialismo non sono presenti solo negli Stati Uniti. Fenomeni simili si possonoosservare in tutte le società “altamente sviluppate”, siano esse capitaliste o comuniste. Come il militarismo, l’industrialismo ha avuto un impatto devastante sulla nostra vita sensuale e sessuale. Fin dall’inizio dell’era cristiana è stata la singola forza maggiormente pervasiva nel mutilare la cultura gay. Non possiamo comprendere in modo adeguato l’oppressione dei gay nei tempi odierni senza aver capito il potere dell’industrialismo.L’industrialismo è il processo secondo cui le persone smettono di produrre le cose direttamente per soddisfare i loro bisogni immediati. Al contrario, le cose vengono prodotte da istituzioni specializzate e centralizzate. Le istituzioni produttive possono essere alquanto diverse (ad esempio fabbriche, università, governi) a seconda delle cose prodotte (automobili, conoscenza, leggi e ordine). In ogni società data, ci sono dei gradi in cui queste istituzioni specializzate e centralizzate controllano la produzione. Tra gli indiani d’America, ad esempio, in pratica non esistono istituzioni. Nell’America di oggi, invece, quasi ogni aspetto della vita è stato industrializzato. Quando la maggior parte della produzione di una società (di natura qualsiasi) è controllata da istituzioni specializzate, io definisco questa società industrializzata.Nella storia non esistono esempi documentati in cui un sistema di vita altamente industrializzato sia stato scelto liberamente da una società non industriale. In tutti i casi l’industrialismo è stato imposto alle persone dalla violenza delle istituzioni stesse. In Europa l’edificio dell’industrialismo è stato costruito sul sangue e sulle ferite di secoli di violenza cristiana. In America ha ottenuto il potere attraverso lo sterminio degli indiani e la schiavitù dei neri. In Russia è stato il frutto della feroce campagna di terrore condotta da Stalin contro i contadini. Oggi nel terzo mondo sta prendendo ovunque il sopravvento grazie al conflitto tra le ambizioni imperiali di America, Russia e Cina. In tutti i casi, il militarismo è stato il mezzo con cui l’industrialismo ha trionfato. Perciò l’industrialismo non è solo un sistema di produzione. È anche un sistema di potere. [...]
fonte: https://istrixistrix.noblogs.org
Scarica qui il pdf completo ----> https://istrixistrix.noblogs.org/files/2017/06/EVANS-Il-sesso-tra-gli-zombie.pdf
domenica 20 ottobre 2019
7 ore barricato in bagno per non fare un TSO: intervengono le teste di cuoio...
Riportiamo un articolo del Corriere Del Veneto su un ragazzo che non voleva essere sottoposto ad un TSO e per evitarlo ha provato a barricarsi in bagno per ore.
PRAMAGGIORE (Venezia) È durata sette ore la trattativa tra un ventenne, che si era barricato nel bagno di casa dopo essere fuggito dal Centro di Salute Mentale di Pramaggiore, e i carabinieri che hanno deciso di sbloccare la situazione con un blitz. Il giovane è stato immobilizzato e affidato ai medici. Tutto è iniziato alle 16.45 di martedì ed è finito alle 23.50. Il giovane, che era in attesa di essere sottoposto a Trattamento Sanitario obbligatorio, è fuggito dal Centro rifugiandosi nella sua abitazione. A quel punto, non potendo escludere che il giovane, che portava uno zaino in spalla, potesse avere con sé armi o altri oggetti potenzialmente pericolosi, sia per la propria incolumità che per quella di terze persone, è stato adottato il protocollo per simili situazioni.
PRAMAGGIORE (Venezia) È durata sette ore la trattativa tra un ventenne, che si era barricato nel bagno di casa dopo essere fuggito dal Centro di Salute Mentale di Pramaggiore, e i carabinieri che hanno deciso di sbloccare la situazione con un blitz. Il giovane è stato immobilizzato e affidato ai medici. Tutto è iniziato alle 16.45 di martedì ed è finito alle 23.50. Il giovane, che era in attesa di essere sottoposto a Trattamento Sanitario obbligatorio, è fuggito dal Centro rifugiandosi nella sua abitazione. A quel punto, non potendo escludere che il giovane, che portava uno zaino in spalla, potesse avere con sé armi o altri oggetti potenzialmente pericolosi, sia per la propria incolumità che per quella di terze persone, è stato adottato il protocollo per simili situazioni.
Innanzitutto
è stata evacuata la villetta di proprietà della famiglia, dove c’era
solo il fratello, poi è stata interrotta l’erogazione della corrente
elettrica e del gas. Sul posto è arrivato un «negoziatore» del Nucleo
Investigativo di Mestre e i carabinieri delle «Squadre Operative di
Supporto» in forza al 4 Battaglione «Veneto», raggiunti dai vigili del
Fuoco e da un’ambulanza del 118. È così iniziata la lunga ed estenuante
trattativa tra il «negoziatore» e il giovane. Un colloquio a tratti
drammatico, durato ore e che ha visto il negoziatore impegnato in una
difficilissima trattativa, segnata da momenti di tensione elevata, nel
tentativo di convincere il 20enne a uscire dal bagno e di persuaderlo a
non compiere atti autolesionistici come aveva paventato nei messaggi
inviati col telefono ai genitori. Quando si è capito che il giovane non
si sarebbe mai arreso, le Squadre Operative di Supporto hanno deciso il
blitz, con un’irruzione nel bagno, senza che nessuno rimanesse ferito.
domenica 6 ottobre 2019
NO ABUSI E MORTE NEI REPARTI! (Con Sabatino nel ♥)
SABATO 19 ottobre ore 15 a MONTICHIARI (BS) ingresso reparto Via G. Ciotti 154
PRESIDIO INFORMATIVO CONTRO L’USO DELL’ELETTROSHOCK
ore 20.30 in Località Casella, Via Argine sinistro torrente Parma, 8 Sorbolo Mezzani (PR) Fermata Bus a TRAI
CENA BENEFIT CON PRESENTAZIONE + LIVE
Il collettivo SenzaNumero di Roma presenterà il suo aperiodico. A seguire live dei Gabriela Yankov, Vj Schnell e Dj Irene La Merdica.
DOMENICA 20 ottobre ore 10.30 a TRAI
ASSEMBLEA dei GRUPPI e dei COLLETTIVI ANTIPSICHIATRICI sempre a TRAI
Vorremmo chiamare a sostegno dell’iniziativa tutte le realtà che hanno a cuore la libertà della persona nel poter disporre della propria vita, dei propri ricordi e dei propri pregi e difetti. In questa iniziativa vogliamo inoltre dire basta a morte nei reparti ed agli abusi. Il recente caso di Elena Casetto, morta bruciata a Bergamo legata al letto, è solo l’ultimo di una lunga serie balzato alle cronache perchè era inevitabile essendo così eclatante. Molti casi di abusi indiscriminati e di morti rimangono nel silenzio come era emerso qualche anno fa con il ‘Caso Niguarda’, con 12 pazienti morti ed altri paralizzati con protocolli di supercontenzione fisica quali ‘lo spallaccio’. In quel caso la denuncia era partita dall’interno, ma nella maggioranza dei casi vige il silenzio e certi episodi vengono ritenuti ‘blandi effetti collaterali’ previsti dalla norma. Il taser nei reparti è divenuto la norma, gli abusi divengono la norma.
QUESTO SILENZIO DEVE FINIRE. QUESTA NORMA DEVE FINIRE.
Per dare continuità al presidio di Giugno a Pisa riproponiamo il testo informativo sulla TEC/ELETTROSHOCK dove si spiega bene in cosa consiste questa pratica:
”L’elettroshock oggi viene chiamato TEC (terapia elettroconvulsiva) ma rimane la stessa tecnica inventata nel 1938 da Cerletti e Bini. Si tratta di corrente elettrica che passando dalla testa e attraversando il cervello produce una convulsione generalizzata. Migliorandone le garanzie burocratiche, così come introducendo alcune modifiche nel trattamento, vedi anestesia totale e farmaci miorilassanti, non si cambia la sostanza della TEC.
A più di ottanta anni dalla sua invenzione, possiamo affermare che l’elettroshock è l’unico trattamento, che prevede come cura una grave crisi organica dei soggetti indotta a tale scopo, mai dichiarato obsoleto. Perché questo trattamento medico – che per stessa ammissione di molti psichiatri che lo hanno applicato e che continuano ad applicarlo – è stato utilizzato in passato come metodo di annichilimento dell’umano, come strumento di tortura, come mezzo repressivo contro la disobbedienza, non viene dichiarato superato dalla storia e dalla scienza? È sufficiente praticare un’anestesia totale per rendere più umana e dignitosa la sua applicazione? Basta chiamarla terapia per renderla legittima? Possono dei benefici temporanei, che per avere effetto devono comunque essere accompagnati dall’assunzione di psicofarmaci, essere un valido motivo per usare questo trattamento? Si possono ignorare gli effetti negativi dell’elettroshock?
In Italia negli ultimi anni si tende a incentivare l’utilizzo delle terapie elettroconvulsive, non solo come estrema ratio ma anche come prima scelta. Per esempio nel trattamento delle depressioni femminili entro i primi tre mesi di gravidanza, poiché ritenuto meno pericoloso degli psicofarmaci nei primi periodi di gestazione umana. Anche per quanto riguarda ipotetici problemi di depressione post partum la TEC viene addirittura pro-posta quale terapia adeguata e meno invasiva per le neo mamme rispetto agli psicofarmaci o ad un Trattamento Sanitario Obbligatorio.
Oggi i centri clinici dove si fa l’elettroshock sono 16 e i pazienti all’incirca 300 l’anno. [Montichiari è uno di questi].
I meccanismi di azione della TEC non sono noti. Per la psichiatria «rimane irrisolto il problema di come la convulsione cerebrale provochi le modificazioni psichiche» e «non è chiaro quali e in che modo queste modificazioni (dei neurotrasmettitori e dei meccanismi recettoriali) siano correlate all’effetto terapeutico» (G. B. Cassano, Manuale di Psichiatria). Ma per chi subisce tale trattamento la perdita di memoria e i danni cerebrali sono ben evidenti e possono essere rilevati attraverso autopsie e variazioni elettroencefalografiche anche dopo dieci o venti anni dallo shock.
Ciò che resta di certo, quindi, è la brutalità, la totale mancanza di validità scientifica e l’assenza di un valore terapeutico comprovato.
Ci teniamo, quindi, a ribadire che nonostante le vesti moderne l’elettroshock rimane una terapia invasiva, una violenza, un attacco all’integrità psicologica e culturale di chi lo subisce. Insieme ad altre pratiche psichiatriche come il TSO, l’elettroshock è un esempio, se non l’icona, della coercizione e dell’arbitrio esercitato dalla psichiatria. Il percorso di superamento dell’elettroshock e di tutte le pratiche non terapeutiche deve essere portato avanti e difeso in tutti i servizi psichiatrici, in tutti i luoghi e gli spazi di cultura e formazione dove il soggetto principale è una persona, che insieme ai suoi cari, soffre una fragilità.”
COLLETTIVO ANTIPSICHIATRICO CAMUNO – CAMAP camap@autistici.org
COLLETTIVO ANTIPSICHIATRICO ANTONIN ARTAUD PISA – antipsichiatriapisa@inventati.org
COLLETTIVO SENZANUMERO – ROMA – senzanumero@autistici.org
PRESIDIO INFORMATIVO CONTRO L’USO DELL’ELETTROSHOCK
ore 20.30 in Località Casella, Via Argine sinistro torrente Parma, 8 Sorbolo Mezzani (PR) Fermata Bus a TRAI
CENA BENEFIT CON PRESENTAZIONE + LIVE
Il collettivo SenzaNumero di Roma presenterà il suo aperiodico. A seguire live dei Gabriela Yankov, Vj Schnell e Dj Irene La Merdica.
DOMENICA 20 ottobre ore 10.30 a TRAI
ASSEMBLEA dei GRUPPI e dei COLLETTIVI ANTIPSICHIATRICI sempre a TRAI
Vorremmo chiamare a sostegno dell’iniziativa tutte le realtà che hanno a cuore la libertà della persona nel poter disporre della propria vita, dei propri ricordi e dei propri pregi e difetti. In questa iniziativa vogliamo inoltre dire basta a morte nei reparti ed agli abusi. Il recente caso di Elena Casetto, morta bruciata a Bergamo legata al letto, è solo l’ultimo di una lunga serie balzato alle cronache perchè era inevitabile essendo così eclatante. Molti casi di abusi indiscriminati e di morti rimangono nel silenzio come era emerso qualche anno fa con il ‘Caso Niguarda’, con 12 pazienti morti ed altri paralizzati con protocolli di supercontenzione fisica quali ‘lo spallaccio’. In quel caso la denuncia era partita dall’interno, ma nella maggioranza dei casi vige il silenzio e certi episodi vengono ritenuti ‘blandi effetti collaterali’ previsti dalla norma. Il taser nei reparti è divenuto la norma, gli abusi divengono la norma.
QUESTO SILENZIO DEVE FINIRE. QUESTA NORMA DEVE FINIRE.
Per dare continuità al presidio di Giugno a Pisa riproponiamo il testo informativo sulla TEC/ELETTROSHOCK dove si spiega bene in cosa consiste questa pratica:
”L’elettroshock oggi viene chiamato TEC (terapia elettroconvulsiva) ma rimane la stessa tecnica inventata nel 1938 da Cerletti e Bini. Si tratta di corrente elettrica che passando dalla testa e attraversando il cervello produce una convulsione generalizzata. Migliorandone le garanzie burocratiche, così come introducendo alcune modifiche nel trattamento, vedi anestesia totale e farmaci miorilassanti, non si cambia la sostanza della TEC.
A più di ottanta anni dalla sua invenzione, possiamo affermare che l’elettroshock è l’unico trattamento, che prevede come cura una grave crisi organica dei soggetti indotta a tale scopo, mai dichiarato obsoleto. Perché questo trattamento medico – che per stessa ammissione di molti psichiatri che lo hanno applicato e che continuano ad applicarlo – è stato utilizzato in passato come metodo di annichilimento dell’umano, come strumento di tortura, come mezzo repressivo contro la disobbedienza, non viene dichiarato superato dalla storia e dalla scienza? È sufficiente praticare un’anestesia totale per rendere più umana e dignitosa la sua applicazione? Basta chiamarla terapia per renderla legittima? Possono dei benefici temporanei, che per avere effetto devono comunque essere accompagnati dall’assunzione di psicofarmaci, essere un valido motivo per usare questo trattamento? Si possono ignorare gli effetti negativi dell’elettroshock?
In Italia negli ultimi anni si tende a incentivare l’utilizzo delle terapie elettroconvulsive, non solo come estrema ratio ma anche come prima scelta. Per esempio nel trattamento delle depressioni femminili entro i primi tre mesi di gravidanza, poiché ritenuto meno pericoloso degli psicofarmaci nei primi periodi di gestazione umana. Anche per quanto riguarda ipotetici problemi di depressione post partum la TEC viene addirittura pro-posta quale terapia adeguata e meno invasiva per le neo mamme rispetto agli psicofarmaci o ad un Trattamento Sanitario Obbligatorio.
Oggi i centri clinici dove si fa l’elettroshock sono 16 e i pazienti all’incirca 300 l’anno. [Montichiari è uno di questi].
I meccanismi di azione della TEC non sono noti. Per la psichiatria «rimane irrisolto il problema di come la convulsione cerebrale provochi le modificazioni psichiche» e «non è chiaro quali e in che modo queste modificazioni (dei neurotrasmettitori e dei meccanismi recettoriali) siano correlate all’effetto terapeutico» (G. B. Cassano, Manuale di Psichiatria). Ma per chi subisce tale trattamento la perdita di memoria e i danni cerebrali sono ben evidenti e possono essere rilevati attraverso autopsie e variazioni elettroencefalografiche anche dopo dieci o venti anni dallo shock.
Ciò che resta di certo, quindi, è la brutalità, la totale mancanza di validità scientifica e l’assenza di un valore terapeutico comprovato.
Ci teniamo, quindi, a ribadire che nonostante le vesti moderne l’elettroshock rimane una terapia invasiva, una violenza, un attacco all’integrità psicologica e culturale di chi lo subisce. Insieme ad altre pratiche psichiatriche come il TSO, l’elettroshock è un esempio, se non l’icona, della coercizione e dell’arbitrio esercitato dalla psichiatria. Il percorso di superamento dell’elettroshock e di tutte le pratiche non terapeutiche deve essere portato avanti e difeso in tutti i servizi psichiatrici, in tutti i luoghi e gli spazi di cultura e formazione dove il soggetto principale è una persona, che insieme ai suoi cari, soffre una fragilità.”
COLLETTIVO ANTIPSICHIATRICO CAMUNO – CAMAP camap@autistici.org
COLLETTIVO ANTIPSICHIATRICO ANTONIN ARTAUD PISA – antipsichiatriapisa@inventati.org
COLLETTIVO SENZANUMERO – ROMA – senzanumero@autistici.org
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