mercoledì 14 agosto 2019

Morire a 20 anni per un incendio in ospedale ('bloccata' in Psichiatria?!?)

Riceviamo e pubblichiamo:

La morte di una giovanissima paziente nel corso di un incendio nel reparto di psichiatria dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo è una tragedia terribile su cui va fatta piena luce. In primo luogo per chiarire se la paziente, una ragazza di soli 20 anni, fosse in stato di contenzione meccanica al momento dell’incendio. Si legge infatti nel comunicato diramato dall’ Ospedale di Bergamo “La paziente deceduta era stata bloccata pochi istanti prima dell’incendio a causa di un forte stato di agitazione dall’equipe del reparto”. Fermo restando che spetta alla magistratura chiarire la dinamica dei fatti, se fosse confermato che la giovane era legata al letto al momento dell’incendio, ci troveremmo di fronte ad un altro inaccettabile caso in cui una persona muore in stato di contenzione; una pratica purtroppo assai diffusa, lesiva dei diritti e della dignità delle persone che la subiscono, e umiliante per gli stessi operatori, che deve e può essere superata.
Ribadiamo la nostra vicinanza ai familiari della giovane donna morta, agli altri pazienti e ai loro familiari, e siamo disponibili ad affiancare gli operatori nel difficile ma necessario  processo di analisi e valutazione di quanto è accaduto e che chiama in causa non solo gli operatori del SPDC del Giovanni XXIII  ma l’intero  DSM e al fondo tutti noi, che dobbiamo con più forza impegnarci a sradicare la contenzione e ogni pratica e cultura che offenda i diritti e la dignità delle persone.

domenica 11 agosto 2019

Mattinata (FG): turista tedesco fa il bagno nudo in spiaggia: disposto il Tso

05/08/19

Disposto il «tso», trattamento sanitario obbligatorio con ricovero in un presidio psichiatrico, per un turista tedesco che si era denudato in spiaggia a Mattinata per farsi il bagno, nonostante la presenza di bambini e famiglie che hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine. I carabinieri sono intervenuti presso un lido balneare del centro garganico sulle scorta di una serie di segnalazioni di bagnanti infastiditi dalla presenza di un uomo che faceva il bagno nudo.
Quando la pattuglia dell’Arma è giunta sul posto ed ha identificato l’uomo - un turista tedesco di una sessantina di anni - ha deciso di chiedere l’intervento del personale sanitario del «118» che ha fatto salire l’uomo sull’ambulanza ritenendo opportuna una visita psichiatrica presso il nosocomio sipontino. Il paziente poco dopo però è riuscito ad allontanarsi: nella serata di sabato il turista è stato nuovamente rintracciato e questa volta è stato disposto il trattamento sanitario obbligatorio con ricovero in ospedale per tenerlo in osservazione.

fonte: la gazzetta del mezzogiorno

domenica 4 agosto 2019

Dieci anni fa veniva ucciso Mastrogiovanni con un TSO

Dieci anni fa il 31 luglio 2009, veniva arrestato per un nonnulla Francesco Mastrogiovanni, aveva 58 anni e faceva l’insegnante della scuola elementare.
Con un vasto spiegamento di forze dell’ordine, nemmeno fosse un pericoloso killer, è stato catturato nelle acque della costiera del Cilento (Salerno) e portato al centro di salute mentale dell’ospedale San Luca, a Vallo della Lucania, per un trattamento sanitario obbligatorio, Tso.
Concretamente è stato legato mani e piedi a un letto di contenzione per 82 ore, senza un attimo di libertà, ha potuto mangiare una sola volta all’atto del ricovero, ha assorbito poco più di un litro di liquidi da una flebo. La sua dieta per tre giorni e mezzo sono stati i medicinali (En, Valium, Farganesse, Triniton, Entumin) che dovevano sedarlo. Sedarlo da cosa non è dato sapere, Francesco non aveva manifestato alcuna forma di aggressività, né di atti sconsiderati prima del ricovero.
La sua colpa, colpa per questo sistema autoritario, era di essere un anarchico e di aver cantato alcune canzoni anarchiche mentre le guardie cercavano di arrestarlo per nulla che aveva fatto.
Moriva il 4 agosto 2009, legato al letto di contenzione dopo 82 ore.

[21 giugno 2018] Il processo per la vicenda della morte di Francesco Mastrogiovanni è durata 9 anni. Ora arriva la sentenza della Cassazione che riduce la condanna per 6 medici e 12 infermieri coinvolti nel caso. La Corte ha ritenuto responsabili i medici e gli infermieri del reparto psichiatrico del “San Luca” di Vallo della Lucania per il sequestro di persona, mentre ha annullato la sentenza d’appello per il reato di omicidio.

La sua storia si può leggere nel precedente post

fonte: https://contromaelstrom.com