Dal 5 settembre 2018 in Italia il Thomas A. Swift's Electronic Rifle (
TASER ) è in fase di sperimentazione in dodici città italiane: Milano,
Torino, Padova, Reggio Emilia, Bologna, Genova, Firenze, Napoli,
Caserta, Catania, Palermo e Brindisi.
La pistola elettrica è stata usata la prima volta il 12 settembre a
Firenze dai carabinieri per fermare un giovane musicista turco di 24
anni disarmato in stato di agitazione. Il ragazzo, in seguito al fermo,
è stato ricoverato in TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio) presso il
reparto di psichiatria dell’Ospedale S. Maria Nuova di Firenze.
Il Taser è considerato un dispositivo utile a garantire la sicurezza
degli agenti. L’arma spara due dardi collegati alla pistola da cavi
sottili. Quando il dardo colpisce il bersaglio, una scarica di corrente
elettrica a impulsi provoca una paralisi neuromuscolare che concede agli
agenti alcuni secondi per immobilizzare il soggetto. La pistola può
anche essere premuta contro il corpo, causando dolore intenso. Le
pistole in dotazione ai carabinieri non hanno bisogno di essere
ricaricate e quindi possono sparare due colpi, ossia quatto dardi.
La dotazione del Taser viene giustificata dalla non mortalità dell'arma,
nonostante venga considerata dall'ONU uno strumento di tortura. Il
Governo Italiano per mantenere la sicurezza dei cittadini, piuttosto che
ridurre i casi di applicazione della violenza, preferisce dare alle
forze dell'ordine la possibilità di sparare di più facendo meno vittime.
Il Ministro dell'Interno Salvini, nel DDL Sicurezza ha inserito
l'estensione dell'arma anche ai vigili urbani e alla Polizia ferroviaria
oltre che alle altre forze di Polizia.
Nella ricerca “Shock tactics” della Reuters, su 1005 casi di morte
legati all’uso del Taser, ben 257 vengono ricondotti all'uso dell'arma
su soggetti con “disturbi psichiatrici e malattie mentali”; mentre in
153 casi il Taser è indicato come causa o come fattore che ha
contribuito alla morte.
Il fatto che il primo uso della pistola elettrica in Italia sia stato su
una persona in stato di agitazione è perfettamente in linea con le
intenzioni dell'azienda produttrice dell'arma, Taser International, ora
AXON, che già nel 2004 riteneva la pistola elettrica “lo strumento più
adatto a gestire persone emotivamente disturbate”.
Ci preoccupa e allarma molto il fatto che si cominci ad usare il Taser
su persone in difficoltà, in stato di agitazione o di crisi, per poi
ricoverarle nei reparti psichiatrici. Ad oggi il TSO è un metodo
coercitivo che obbliga il soggetto ad un trattamento farmacologico
pesante e sradica la persona dal proprio ambiente sociale,
rinchiudendola in un reparto psichiatrico, ignorando la complessità
delle relazioni umane e sociali e molto spesso ledendone i diritti.
Noi ci opponiamo a tutto ciò! Il superamento delle crisi individuali
passa attraverso un percorso comunitario e non attraverso l’utilizzo di
metodi repressivi e/o coercitivi che risultano dannosi alla dignità
dell'individuo. Ci chiediamo perché non viene attribuito alla rete
sociale il giusto valore.
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
www. artaudpisa.noblogs.org
335 7002669 via San Lorenzo 38 56100 Pisa
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