mercoledì 22 giugno 2016

Volantino sul Tso anche in inglese e spagnolo

 Il Collettivo Artuad di Pisa si è occupato della traduzione del volantino informativo relativo anche al TSO (che trovate qui sotto); a seguire le versioni in spagnolo ed inglese anche per chi ha subito dai centri richiedenti asilo si è trovato catapultato nella realtà psichiatrica senza sapere a cosa stesse andando incontro.
Possibilmente da stampare e diffondere.
INFORMAZIONI SUL TSO (Trattamento Sanitario Obbligatorio)
La legge 180/78 è la normativa che regola in Italia i trattamenti sanitari. La legge 180/78 sancisce che i trattamenti sanitari sono, in generale, volontari. Ma stabilisce anche dei casi in cui il ricovero venga eseguito coattivamente e contro la volontà dell’individuo: è il caso del T.S.O. eseguibile all’interno del reparto psichiatrico di un qualunque Ospedale generale civile; SPDC (Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura)
Il trattamento sanitario obbligatorio ha durata di 7 giorni, e per essere disposto necessita di una serie di passaggi stabiliti per legge. Esso deve essere disposto dal Sindaco del comune di residenza su proposta di un medico e convalidato da uno psichiatra operante nella struttura pubblica.
Dopo aver firmato la richiesta di T.S.O. il sindaco deve inviare il provvedimento e le certificazioni mediche al Giudice Tutelare operante sul territorio. Il giudice, che ha un compito di vigilanza sui trattamenti, può entro 48 ore convalidare o meno il provvedimento. Lo stesso procedimento deve essere seguito nel caso in cui il T.S.O. venga rinnovato.
Il T.S.O. può essere eseguito solo se sussistono queste tre condizioni:
1. L’individuo presenta alterazioni psichiche tali da necessitare interventi terapeutici urgenti;
2. L’individuo rifiuta l’interventi terapeutici;
3.L’individuo non può essere assistito in altro modo rispetto al ricovero ospedaliero.
Quanto al contenuto, un Trattamento Sanitario Obbligatorio può essere revocato se mancano le 3 condizioni che lo giustificano. Poiché è molto difficile appellarsi alla mancanza dello stato di urgenza o di necessità definito dall’arbitrio dello psichiatra di turno,è più funzionale far riferimento alle altre 2 condizioni. Se non vi sono omissioni e il T.S.O. risulta legale, una volta in reparto è opportuno o dimostrare che il trattamento può avvenire in luogo diverso rispetto all’ospedale, oppure accettare le cure che ci vengono somministrate. In tali casi 2 delle condizioni decadono. A questo punto si può chiedere la revoca del T.S.O. al Sindaco e al Giudice Tutelare, magari allegando un’autocertificazione in cui si dichiara l’accettazione della terapia.
Di fronte alla presentazione di un provvedimento di T.S.O. abbiamo diritto a chiedere la NOTIFICA del Sindaco relativa al provvedimento stesso. In mancanza o in attesa di tale notifica, che deve pervenire entro 48 ore, nessuno può obbligarci a ricoverarci o a seguire terapie, a meno che non abbiamo violato norme penali o che lo psichiatra abbia invocato lo stato di necessità regolato dall’articolo 54 del Codice Penale.
Potrebbe mancare a questo punto la notifica da parte del Giudice Tutelare che deve pervenire entro le 48 ore successive alla richiesta del Sindaco. Se la convalida del giudice non avviene entro questo lasso di tempo il provvedimento decade. Ciò significa che abbiamo tutto il diritto, ai sensi di legge, di lasciare la struttura ospedaliera in cui ci avevano rinchiuso.
In molti casi accade che i medici che firmano il provvedimento non abbiano mai né visto né visitato il paziente. Il ricovero risulta illegale e dunque il T.S.O. è invalidato. In questi casi, inoltre, i medici possono essere denunciati per falso in atto pubblico.
Il T.S.O. decade anche qualora o i medici o il Sindaco o il Giudice Tutelare, nei loro documenti abbiano omesso di specificare le motivazioni che hanno reso necessario il ricorso al ricovero coatto.
Se il provvedimento di T.S.O. è disposto dal sindaco di un comune diverso da quello di residenza, ne va data comunicazione al sindaco di quest’ultimo comune. Se il provvedimento è adottato nei confronti di cittadini stranieri o di apolidi, ne va data comunicazione al Ministero degli Interni e al consolato competente, tramite il prefetto.


I DIRITTI CHE ABBIAMO in CASO di TRATTAMENTO SANITARIO OBBLIGATORIO
1. abbiamo diritto alla notifica del provvedimento di TSO. In assenza di questa notifica nessuno può obbligarci a seguirlo o ad assumere terapie (esclusi i casi di comportamenti penalmente rilevanti e i casi in cui si ravvisano gli estremi dello stato di necessità).
2. abbiamo diritto di presentare ricorso avverso al TSO al Sindaco che lo ha disposto. Questo ricorso può essere proposto anche da chi ne ha interesse (familiari, amici, associazioni ecc..). Per ridurre i tempi conviene inviarne copia al Giudice Tutelare, specie se il ricorso parte entro le prime 48 ore dal ricovero (quando presumibilmente lo stesso non ha ancora convalidato il
provvedimento).
3. abbiamo diritto di avanzare richiesta di revoca al Tribunale, chiedendo la sospensione immediata
del TSO e delegando, se vogliamo, una persona di nostra fiducia a rappresentarci al processo.
4. abbiamo diritto di scegliere, ove possibile, il reparto presso cui essere ricoverati.
5. abbiamo diritto di conoscere le terapie che ci vengono somministrate e di poter scegliere fra
una serie di alternative.
6. abbiamo diritto di comunicare con chi riteniamo opportuno e di ricevere visite nell’orario stabilito dalla struttura ospedaliera.
7. abbiamo diritto di essere rispettati nella nostra dignità psichica e fisica. Anche se sottoposti a TSO nessuna contenzione fisica e meccanica può esserci applicata, se non in via eccezionale e per il tempo strettamente necessario alla somministrazione della terapia e in accordo alle linee guida dell’Ospedale. Gli atti di contenzione di natura punitiva sono reati penalmente perseguibili.
8. abbiamo diritto di dettare nella nostra cartella clinica ogni informazione riguardante il nostro
stato di salute e i trattamenti che riceviamo.
9. abbiamo diritto di conoscere i nomi e la qualifica degli operatori del reparto (essi devono
indossare cartellini di riconoscimento).


Il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

per info e contatti:
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
via San Lorenzo 38 56100 Pisa
antipsichiatriapisa@inventati.org
www.artaudpisa.noblogs.org / 335 7002669

INFORMACIONES SOBRE EL T.S.O. (TRATAMIENTO SANITARIO OBLIGATORIO)


La ley 180/78 afirma que los tratamientos sanitatios son, generalmente, voluntarios. Esta dice también que hay casos en los que la hospitalización viene efectuada coactivamente y contra la voluntad del individuo: este es el caso del T.S.O., realizado en el interior de la unidad psiquiátrica de todos los hospitales nacionales; SPDC (Servicio Psiquiátrico Diagnosis y Cura).
 
El tratamiento sanitario obligatorio tiene la duración de siete años, y necesita de una serie de pasos establecidos por la ley para ser ordenado. Este tratamiento tiene que ser ordenado por el alcalde del ayuntamiento de residencia, propuesto por un médico y convalidado por un psiquiatra que trabaja en la estructura pública.
Después de haber firmado la petición de T.S.O, el alcalde tiene que enviar la disposición y las certificaciones médicas al juez cautelar que opera en el territorio. El juez, que tiene que vigilar en el tratamiento, puede convalidar o menos la medida dentro de 48 horas. Eso mismo procedimiento tiene que ser seguido si el T.S.O. viene renovado.


El T.S.O. puede ser efectuado sólo si están estas 3 condiciones:
  1. El individuo presenta alteraciones psiquicás tales que necesita intervenciones terapéuticas urgentes;
  2. El individuo rechaza intervenciones terapéuticas;
  3. El individuo no tiene otras posibilidad asistenciales excepto la hospitalización.
Por lo que concierne el contenido, un Tratamiento Sanitario Obligatorio puede ser revocado si faltan las 3 condiciones que lo justifican. Dado que es muy difícil apelar a la falta de urgencia o necesidad, que están definidas por las decisiones del psiquiatra en turno, es más funcional hacer referencia a las otras 2 condiciones.
Si no hay omisiones y el T.S.O resulta legal, una vez en la unidad, es oportuno o demonstrar que el tratamiento puede realizarse en un lugar diferente del hospital, o aceptar las curas que nos vienen administradas. En esos casos, 2 de las condiciones decaen. En este momento se puede pedir la revocación del T.S.O al alcalde o al juez cautelar, quizás adjuntando una autocertificación en la que se declara la aceptación de la terapia.
Frente de la presentación de medida de T.S.O. temenos derecho de pedir la notificación del alcalde que concierne a la misma medida. En su defecto o espera, dado que tiene que llegar dentro de 48 horas, ninguno puede obligarnos a internarnos o a seguir terapias, a menos que no hayamos violado derecho penal o que el psiquiatra haya solicitado el estado de necesitad establecido en el artículo 54 del derecho penal.

Ahora podría faltar la notificación por el juez tutelar que tiene que llegar dentro de las 48 horas siguientes la solicitud del alcalde. Si la validación del juez no llega dentro de este tiempo, la medida decae. Esto significa que tenemos el derecho, legalmente, de abandonar el hospital donde nos habían encerrado.
En muchos casos, lo que pasa es que los médicos que firman la medida nunca han visto ní visitado el paciente. La hospitalización resulta ilegal y por eso el T.S.O. es invalidado. En estos casos, los médicos pueden ser denunciados por falsedad de acto público.

El T.S.O. decae también en el caso de que los médicos o el alcalde o el juez tutelar, en sus documentaciones, hayan omitido las motivaciones que han requerido la hospitalización forzosa.
Si la medida de T.S.O. está preparada por el alcalde de un ayuntamiento diferente de el de residencia, es necesario comunicarlo al alcalde del ayuntamiento de residencia. Si la medida viene adoptada hacia ciudadanos extranjeros o apátridas, es necesario comunicarlo al Ministerio del Interior y al consulado competente, a través del prefecto.


LOS DERECHOS QUE TENEMOS EN CASO DE TRATAMIENTO SANITARIO OBLIGATORIO.
  1. tenemos el derecho a la notificación de la medida de T.S.O. Sin esta notificación ninguno puede obligarnos a seguirlo o a seguir terapias (excluidos los casos de comportamentos penalmente relevantes y los casos en los que se observan motivos para un estado de necesidad).
  2. tenemos el derecho a recurrir contra al T.S.O. y el alcalde que lo ha exigido. Este recurso puede ser propuesto también por otros interesados (familiares, amigos, asociaciones etc...). Para reducir los tiempos, conviene enviar una copia al juez tutelar, sobretodo si el recurso parte dentro de las primas 48 horas después de la hospitalización (cuando supuestamente el juez no ha todavia validado la medida).
  3. tenemos el derecho a solicitar suspensión al Tribunal, pidiendo la interrupción inmediata del T.S.O. y pidiendo, si queremos,que una persona de nuestra confianza nos represente en el juicio.
  4. tenemos el derecho a elegir, si possible, la unidad en la que ser hospidalizados.
  5. tenemos el derecho a conocer las terapias que nos vienen administradas y a poder elegir entre una serie de alternativas.
  6. tenemos el derecho a comunicar con quién consideramos necesario y oportuno.
  7. tenemos el derecho a ser respetados en nuestra dignidad . Aunque sometidos a T.S.O., ninguna inmovilización  física puede aplicarse, excepto en casos excepcionales y durante el tiempo estrictamente necesario para administrar la terapia, de acuerdo con las directrices del hospital. Los actos de sujeción de carácter punitivo son infracciones sancionables penalmente.
  8. tenemos el derecho a dictar en nuestro historial médico todas las informaciones que pertenecen nuestro estado de salud y los tratamientos que recibimos.
  9. tenemos el derecho a conocer los nombres y los títulos de los profesionales de la unidad  hospitalaria ( esos tienen que llevar placas identificativas).


El Colectivo Antipsiquiatrico Antonin Artaud
Para ulteriores informaciones:

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
via San Lorenzo 38 56100 Pisa
antipsichiatriapisa@inventati.org
www.artaudpisa.noblogs.org / 335 7002669

INFORMATION ABOUT T.S.O (I.P.T.,INVOLUNTARY PSYCHIATRIC TREATMENT)


Law 108/78 afirms that psychiatric treatments are generally voluntary. However, it establishes that, in some cases, hospitalization is undertaken without the consent of whomever is treated: that is the T.S.O., that could be made by any psychiatric ward of any hospital; SPDC ( Psychiatric Service, Diagnosis and Care).
The T.S.O. lasts 7 days, and it needs a series of steps, established by law, to be initiated. It must be ordered by the mayor of the municipality, proposed by a doctor and validated by a psychiatrist working in the public medical facility.
After signing the request of T.S.O., the mayor must send the measure and the medical certification to the tutelary judge operating in the area. The judge, who has the supervisory function over the treatment, can validate or not validate the measure within 48 hours. The same procedure must be followed in case the treatment is renewed.


The T.S.O. can be carried out only whether these 3 conditions are present:
  1. The individual shows significant mental disorders that require urgent therapeutic measures;
  2. The individual refuses therapeutic measures;
  3. The individual has no other form of assistance but the hospitalization.


For what concerns the content, an involuntary psychiatric treatment may be revoked if the 3 conditions that justify it are missing. Since it is difficult to appeal against the lack of the state of emergency, or against the necessity decided by the psychiatrist on duty, it is more functional to refer to the other 2 conditions. If there are no omissions and the T.S.O. is legal, once in the mental ward, the individual has 2 options: showing that the treatment can be given in a place other than the hospital or accepting the treatment provided. In these cases, 2 out of 3 conditions lapse. Now the individual can ask the mayor and the judge the waiver of the T.S.O., attaching a self-certification of acceptance of the treatment.


When receiving the measure of T.S.O., the individual has the right to request the NOTICE from the mayor that relates to the measure itself. In the absence or delay of this notice, which has to be delivered within 48 hours, no one can force the individual to be hospitalized or to submit medical treatments, unless the individual violated penal laws or the psychiatrist demanded for the emergency state, established by article 54 of the Penal Code.
It might be missing the notice from the judge, which must be delivered within the 48 hours that follow the mayor's request. If the judge's validation does not occur within this time, the measure lapses. That means that the individual has full right, according to the law, to leave the medical facility he/she was locked into.


In many cases, the doctors who sign the measure have never seen or visited the patient before. The hospitalization results illegal and the T.S.O. is declared invalid. Besides, in these cases, these doctors can be sued for falsification of a public document.


The T.S.O. is also invalid if the doctors, the mayor or the judge, in their documents, omitted to specify the reasons that made the involuntary treatment necessary.


If the T.S.O. measure is released by the mayor of another municipality, it must be communicated to the mayor of the municipality where the individual has legal residence. If the measure is taken towards foreign citizens or stateless persons, it must be communicated to the Ministry of the Interior and to the rensponsible consulate, through the prefect.


THE RIGHTS WE HAVE IN CASE OF INVOLUNTARY PSYCHIATRIC TREATMENT (T.S.O.)
  1. We have the right of receiving the notice of the measure of T.S.O. Without this notice, no one can force us to accept treatment (except for the cases of criminal actions or the cases in which the state of emergency is evident).


  1. We have the right of appealing against the T.S.O. before the mayor that has ordered it. This appeal can be requested also by other people invested (relatives, friends, organisations etc.). In order to reduce the time, the best thing would be to send a copy to the judge, particularly if the appeal is requested within the 48 hours of the hospitalization (so when probably the judge has not validated the measure yet).
  2. We have the right of requesting for the waiver to the Court, demanding for the immediate suspension of the T.S.O. and handing over the task of representing us at the trial to a person we trust.
  3. We have the right of choosing, where it is possible, the ward in which we are hospitalized.
  4. We have the right of knowing the treatment we have been given, and the right of choosing among several alternatives.
  5. We have the right of communicating with whom we believe that we should.
  6. We have the right of being respected in our mental and physical dignity. Even under treatment, no physical restraint can be applied on us, except as an exception, for the time of the medical treatment, according to the guidelines of the hospital. Punishing restraints are punishable offences.
  7. We have the right of providing our medical records with any information about our health and the treatment the doctors give us.
  8. We have the right of knowing the names and the qualification of the workers of the medical ward (they must have and show their badges).


The anti-psychiatry collective “Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud”

Info and questions:
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
via San Lorenzo 38 56100 Pisa
antipsichiatriapisa@inventati.org
www.artaudpisa.noblogs.org / 335 7002669



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