Più o meno dal 1980, in
tutti i Paesi ''sviluppati'', il numero di letti in strutture
dichiaratamente manicomiali e' diminuito sensibilmente. L' unico in
controtendenza e' il Giappone. Qui, ancora oggi, ci sono piu'
di 300 mila letti per una popolazione di 120 milioni di persone
e il 90% si trova in ospedali privati che ne fanno
principalmente una questione di business. Il tasso di suicidi e' altissimo e il 90% dei
pazienti e' ricoverato in strutture private, a tutti gli effetti dei manicomi.
Kazuo Okuma, giornalista giapponese, ha pubblicato sull’argomento un libro di denuncia, intitolato Padiglioni manicomiali, edito da Asahi Shimbun.
Per scrivere questo libro, che ha vendute oltre 300.000 copie e ha
fatto conoscere per la prima volta alla societa’ giapponese la realtà
brutale dei manicomi, Kazuo Okuma si è fatto ricoverare alla fine degli anni 70
per dodici
giorni in un manicomio privato di Tokyo fingendo di essere un paziente (qui l'articolo). Da allora poco è cambiato.
Il CAMAP sarà presente all'Ebola Tour con materiale antipsichiatrico e di controinformazione tradotto in giapponese, ritenendo che negli ambiti libertari che toccherà il tour possa nascere e diffondersi il fermento necessario per avviare situazioni simili di opposizione alla coercizione anche lì, simili a quelle portate avanti dal nostro e da altri collettivi.
Visto da vicino nessuno è psichiatrico, nemmeno in Giappone.
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