[...] Non staremo qui a sollevare la questione degli internamenti arbitrari, per evitarvi il penoso compito di
frettolosi
disconoscimenti. Noi affermiamo che un numero dei vostri ricoverati,
perfettamente pazzi secondo la definizione ufficiale, sono anch’essi
internati arbitrariamente. Non ammettiamo che si interferisca con il
libero sviluppo di un delirio, altrettanto legittimo, altrettanto
logico, che qualsiasi altra successione di idee o di azioni umane. La
repressione delle reazioni antisociali è, per principio, tanto chimerica
quanto inaccettabile. Tutti gli atti individuali
sono antisociali. I
folli sono per eccellenza le vittime individuali della dittatura
sociale; in nome di questa individualità, che appartiene all’uomo, noi
reclamiamo la liberazione di questi prigionieri, forzati della
sensibilità perché è pur vero che non è nel potere delle leggi di
rinchiudere tutti gli uomini che pensano e agiscono.
Senza insistere sul carattere perfettamente geniale delle manifestazioni di certi folli, nella misura in cui siamo
in grado di apprezzarle, affermiamo l’assoluta legittimità della loro concezione della realtà, e di tutte le azioni
che da essa derivano. Possiate ricordarvene domattina, all’ora in cui visitate, quando tenterete, senza
conoscerne il lessico, di discorrere con questi uomini, sui quali – dovete riconoscerlo – non avete altro
vantaggio che quello della forza. [...]
Info, approfondimenti: http://biografieonline.it/biografia.htm?BioID=3315&biografia=Antonin+Artaud
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