lunedì 4 ottobre 2021

articolo sul Il Tirreno sul processo per la morte di Mattia seguito dalla Stella Maris (struttura psichiatrica in provincia di Pisa)

https://necrologie.iltirreno.gelocal.it/news/129964

Morto soffocato, chiesta condanna a un anno e mezzo
Per la direttrice sanitaria della Stella Maris la pm ha concluso la sua requisitoria invocando una sentenza di non luogo a procedere

Una richiesta di proscioglimento e una di condanna con la condizionale.

È l’esito della requisitoria del pm Flavia Alemi davanti al gup Giuseppe Laghezza nei confronti delle due imputate per omicidio colposo in relazione alla morte di Mattia Giordani, il 26enne calcesano soffocato da un boccone mentre cenava con i genitori. Era il 27 marzo 2018.

La morte del giovane, uscito dalla Stella Maris dove era seguito da tempo, sarebbe da mettere in relazione ai farmaci di cui Mattia faceva uso. Per la dottoressa Giovanna Sorrentino, 60 anni, di Sesto Fiorentino, difesa dall’avvocato Francesco Maldonado, è stata invocata una condanna a un anno e mezzo con la sospensione condizionale, mentre per Graziella Bertini, 63 anni, di Volterra, assistita dagli avvocati Enrico Marzaduri e Adele Boris, la pm ha concluso per il non luogo a procedere.

Parti civili l’associazione Telefono Viola rappresentata dall’avvocato Gioacchino Di Palma e i genitori di Mattia, assistiti dallo studio legale Capria. Dopo la drammatica morte di Mattia in un primo tempo nessuno aveva messo in relazione la tragedia con i farmaci somministrati al 26enne che in quel periodo era assistito nel centro di Montalto di Fauglia della Stella Maris. Solo in un secondo momento i genitori scoprirono che era stato sedato con più farmaci. Proprio questi medicinali, secondo l’accusa, già in precedenza gli avevano causato gravi crisi respiratorie. Dalla cartella clinica del centro di Fauglia era emerso che altre volte Mattia aveva rischiato di morire soffocato durante i pasti. La dottoressa Bertini è la direttrice sanitaria della residenza sanitaria per disabili di Montalto, gestita dalla Stella Maris, mentre la dottoressa Sorrentino, neuropsichiatra, risponde del reato come medico specialista di riferimento della struttura. Sentenza a ottobre.

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