martedì 15 aprile 2014

ANTONIN ARTAUD


antonin_artaud

citazione da:
“LETTERA AI DIRETTORI DEI MANICOMI


"La repressione delle reazioni antisociali è per principio tanto chimerica quanto inaccettabile.
Tutti gli atti individuali sono antisociali.
I pazzi sono le vittime individuali per eccellenza della dittatura sociale; in nome di questa individualità, che è propria dell’uomo, noi reclamiamo la liberazione di questi prigionieri forzati della sensibilità, perché èpur vero che non è nel potere delle leggi di rinchiudere tutti gli uomini che pensano e agiscono …"


Biografia
Antoine Marie Joseph Artaud nacque da una famiglia borghese. Suo padre, Antoine Roi, era capitano di lungo corso e sua madre, Euphrasie Nalpas, era originaria di Izmir (Turchia). I suoi ricordi d'infanzia rievocano un clima di affetto e calore, turbato però dal manifestarsi di una grave malattia. All'età di quattro anni, infatti, Antonin fu colpito da una grave forma di meningite, alla quale furono attribuiti tutti i problemi neurologici di cui Artaud soffrì in seguito, in particolare crisi di nevralgia, balbuzie ed episodi di *[1]depressione grave.

Artaud subì quindi una lunga serie di ricoveri in sanatorio, con una pausa di due mesi (tra il giugno ed il luglio del 1916), durante i quali Artaud si arruolò nell'esercito, dal quale venne presto scartato per episodi (autoindotti) di sonnambulismo. Durante i periodi trascorsi in sanatorio lesse Rimbaud, Baudelaire e Poe. Nel maggio 1919 il direttore del sanatorio gli prescrisse il laudano, facendolo precipitare nella dipendenza a vita dagli oppiacei.

Nel marzo 1920 Artaud si trasferì a Parigi, si avvicinò ai surrealisti ed iniziò ad interessarsi di teatro. Quello stesso anno incontrò Lugné-Poë, direttore del Théâtre de l'Œuvre, noto per mettere in scena autori come Maurice Maeterlinck, Alfred Jarry, Oscar Wilde, Henrik Ibsen, contro i gusti di un teatro francese sclerotizzato sul repertorio del Secondo Impero, fatto di commedie borghesi e tragedie antiche. Assunto da Lugné-Poë, Artaud rivelò grandi doti di attore e di artista eclettico, creando scene e costumi per La vita è sogno di Calderón de la Barca. In seguito, su suggerimento di Max Jacob, lavorò con Charles Dullin, che aveva da poco fondato il Théâtre de l'Atelier, riprendendo la riforma di Jacques Copeau interrotta dalla Prima Guerra Mondiale. Nel 1923 lasciò Dullin e passò nella compagnia di Georges e Ludmilla Pitoëff. 
fonte: http://www.ltmd.it/abusi/antonin_artaud.htm

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