MONSELICE. È giallo sulla morte di Fabio
Boaretto, il sessantenne di Galzignano ricoverato nel reparto di
Psichiatria dell’ospedale Madre Teresa di Calcutta, a Schiavonia, in
seguito a un Tso (trattamento sanitario obbligatorio). E poi deceduto a
neanche 24 ore di distanza. Il pubblico ministero di Padova, Roberto
Piccione, ha aperto un’inchiesta, al momento senza indagati. E ha deciso
di far eseguire l’autopsia sul corpo dello sfortunato paziente, in cura
per problemi mentali. Di più. Il magistrato ha autorizzato soltanto
l’espianto dei bulbi oculari, bocciando la richiesta di espiantare pure
fegato e reni, organi la cui disponibilità era stata sollecitata dalla
Direzione sanitaria dell’ospedale: non è stato possibile per non
compromettere l’esito della perizia autoptica indispensabile per
ricostruire la verità su quella morte.
La ricostruzione. Fabio Boaretto muore
intorno alle 11 di ieri mattina. «Il paziente era stato accompagnato una
prima volta in ospedale giovedì 27 ottobre per un Tso, ma si era poi
allontanato prima che il ricovero potesse avvenire» spiega in una nota
l’ufficio stampa dell’Usl 17, «Nel pomeriggio del 31 ottobre è stato
nuovamente accompagnato in ospedale, dove è stato ricoverato in
Psichiatria e sottoposto a una serie di esami. Durante la sera di lunedì
ha manifestato gravi problemi respiratori, a seguito dei quali è stata
subito allertato il soccorso interno. Quindi il paziente è stato
intubato e trasferito in Rianimazione dove, nonostante le cure prestate,
le sue condizioni si sono aggravate fino determinarne il decesso».
Lunedì il sindaco di Galzignano, Riccardo Masin, era stato contattato
dal medico di base di Boaretto: il 60enne era andato in escandescenze. A
volte dimenticava di assumere i farmaci, altre volte sbagliava le dosi:
ormai era incontrollabile. Da qui la richiesta del medico al primo
cittadino: era necessario un Tso. Intorno a mezzogiorno la firma del
provvedimento. Boaretto è ricoverato in Psichiatria: al momento non è
stato accertato se gli siano stati somministrati farmaci. Nel pomeriggio
le complicanze respiratorie, poi la situazione precipita. Alle 22.30
Boaretto va in coma e viene trasferito in Rianimazione: a causa della
mancanza di ossigeno, le sue condizioni risultano gravemente
compromesse. Alle 11 di ieri la dichiarazione di morte. Sul corpo
nessuna lesione.
Il Tso. Il Tso è una procedura complessa che coinvolge varie figure per
evitare qualsiasi forma di abuso. La legge stabilisce che si può
attuare sono in presenza di due condizioni: quando il soggetto necessita
di cure secondo i sanitari che l’hanno visitato e, nel contempo, le
rifiuta. Di fatto il Tso viene messo in atto quando la persona appare
pericolosa per sé o per gli altri in caso di disturbo psichiatrico (ma
anche quando un tossicodipendente o un alcolista manifestano
comportamenti incontenibili in crisi di astinenza). La durata massima
del Tso è di una settimana: viene disposto con provvedimento firmato dal
sindaco del Comune di residenza o di dimora, nella sua qualità di
autorità sanitaria. E deve essere giustificato dal certificato di due
medici (di regola il medico di base, mentre il secondo obbligatoriamente
deve essere dipendente di una struttura pubblica, in genere uno
psichiatra dell’Usl).
fonte:http://mattinopadova.gelocal.it
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